In questi giorni, a Venezia, è in concorso il film “Qui rido io“, del regista Mario Martone con protagonista il poliedrico Toni Servillo e realizzato dalla factory Film Commission Regione Campania, da tempo tra le più richieste dai produttori grazie alla qualità delle sue opere. Tutto ciò dimostra come oramai Napoli e la regione Campania siano riconosciute tra i motori della nuova spinta di vitalità del cinema italiano; con lo speciale “Sistema audiovisivo campano: risultati raggiunti e scenari futuri”, visibile alla Mostra del Cinema di Venezia, che illustra come la creatività degli autori, unita alla capacità di accoglienza dimostrata dal territorio, coadiuvato dal sostegno dato dalla Regione Campania con “Legge Cinema” stia dando, concretamente, degli grossi frutti.

Una protagonista di questa “rivoluzione cinematografica” è proprio la Film Commission, che è passata da quindici progetti sostenuti in precedenza, ai centocinquanta di quest’anno, con un risultato decisamente importante, realizzatosi grazie non solo alla creatività degli autori coinvolti, ma anche dalla capacità di accoglienza dimostrata da un pubblico finalmente attento alla qualità finale del prodotto. Oltre a “Qui rido io“, vi sono altri titoli provenienti dalla Campania: cinque film – “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino, “Il bambino nascosto” di Roberto Andò, “Il silenzio grande” di Alessandro Gassmann, “Californie” di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman – e tre cortometraggi: “Coriandoli” di Maddalena Stornaiuolo, “Il turno” di Chiara Marotta e Loris Giuseppe Nese, “La Santa Piccola” di Silvia Brunelli – presentati, per l’occasione, dal presidente e dal direttore di FCRC, Titta Fiore e Maurizio Gemma.

FONTEansa.it
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