Gli archeologi dell’Università di Haifa, in questi giorni, hanno ritrovato, nel Deserto della Giudea, in Israele, uno dei più antichi manufatti mai scoperto fino ad oggi; un enorme cesto intrecciato che sembra risalire, dai primi esami, a circa 10.500 anni fa.

Il paniere risulta avere una capacità di all’incirca novantadue litri; non è ancora chiaro quale tipo di intreccio possa stato utilizzato per la sua realizzazione, ma, da alcune “particolari analisi” si è potuto dedurre, per il momento, che due persone hanno fatto l’intessitura, e che una di loro doveva essere mancina.

Da ulteriori esami di laboratorio, sono emerse prove che il canestro è stato prodotto nel cosiddetto “Neolitico Preceramico”; inoltre è stato trovato in condizioni di perfetta integrità e, addirittura, chiuso da un coperchio conservatosi anch’esso bene.

Ma, dal Deserto della Giudea, sono emersi altri eccezionali reperti archeologici; in quella che viene chiamata Grotta dell’Orrore, sono stati recuperati dei nuovi frammenti dei Rotoli biblici, che sembrano essere risalenti a più di duemila anni fa.

Secondo l’Autorità israeliana delle Antichità, i brani recuperati sarebbero i primi frammenti che sono stati rinvenuti negli ultimi sessant’anni; composti principalmente in lingua greca, contengono delle porzioni di libro di una dozzina di profeti minori, Zaccaria e Naum inclusi.

Dentro la Grotta dell’Orrore, per di più, è stato individuato anche uno scheletro parzialmente mummificato, di una bambina, che ha vissuto all’incirca seimila anni fa; tali scoperte dimostrano come il Deserto della Giudea vada ancora esaminato a fondo e, sicuramente, negli anni che verranno potrebbero davvero poter emergere molte altre nuove importanti scoperte sul passato.

Fonte articolo: Israel Antiquities Authority

Fonte foto: open.online

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