Dei frutti estivi il più succulento è la pesca, e tra quelle più deliziose vi è la pesca tabacchiera. Prevalentemente coltivata sulle pendici dell’Etna, può essere considerata come la prima generazione italiana della famiglia delle Platicarpa, altro nome con cui si individua la variante di tale frutto. Sin dagli albori, prima delle successive selezioni, erano già riscontrabili delle caratteristiche organolettiche eccezionali, anche se il frutto era più piccolo, con una buccia abbastanza pelosa, la polpa sempre bianca ma dal gusto lievemente aspro. A causa della sua delicatezza, fu però difficile immetterla nel mercato su larga scala. Solo negli anni Ottanta, con l’arrivo della varietà Stark Saturn, gli italiani cominciano a consumarla diffusamente. Tale tipologia è più resistente al freddo e ancora più squisita nel sapore. Il livello di acidità più basso e il contenuto di zuccheri più marcato si bilanciano splendidamente, dando vita ad un sapore straordinario, con un delicato accenno di mandorla.

Una pesca matura dura al massimo un paio di giorni in frigo, ma è importante non refrigerarle prima della maturazione, altrimenti si altera il sapore. Se si vuole consumarle subito vanno scelte quelle colori brillanti: sono le più dolci. Quelle con le venature verdi hanno bisogno di almeno un giorno di maturazione. Come le tonde, si prestano benissimo per dolci, bowl per la prima colazione con yogurt e cereali, granite e insalate: ma il loro sapore è talmente particolare e gustoso che il consiglio è quello di mangiarle al naturale per goderne al meglio. Il suo apporto vitaminico tiene alla larga i radicali liberi e le tossine che accelerano i processi di invecchiamento. Contiene inoltre luteina, un antiossidante che mantiene la pelle e la vista giovani e in salute. 

Fonte articolo & foto: https://casabenessere.wordpress.com/2020/08/13/pesca-tabacchiera-un-concentrati-di-sostanze-antiage, flickr.com, 13 agosto 2020

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