Dopo essere rimasto “sepolto” per oltre cento cinquanta anni nei depositi del Museo di San Martino, il leggendario “coccodrillo del Maschio Angioino” ha finalmente delle origini certe e concrete. Grazie agli studi combinati dell’Università Politecnica delle Marche e dell’Accademia di belle arti di Napoli, si sa che la creatura apparteneva alla specie del “Crocodylus Niloticus” proveniente dall’Egitto. Dalla datazione della radice di un dente al radiocarbonio, sarebbe vissuta in un periodo compreso tra il 1296 e il 1419, identificandolo come il più antico vertebrato tassidermizzato in Europa. Tali informazioni sono compatibili con una leggenda della metà del XV secolo, riguardante l’ex voto offerto da un soldato di ritorno dal Medio Oriente durante il periodo del Medioevo all’immagine della Madonna del Parto sita nella Cappella Palatina. A raccontare tale leggenda Pompeo Sarnelli, in una delle prime “guide turistiche” dedicate alla nostra città, nel 1685.

FONTEvesuviolive.it
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