A Cupra Marittima, nella zona del Piceno, da alcuni scavi archeologici è riemerso un grande tempio romano il cui stile architettonico, dai primi sopralluoghi, mostra numerose somiglianze – nei colori e nelle immagini – con quelli di Pompei. Le sue pareti, costituite da grandi riquadri, rivelano il giallo dello zoccolo che funge da totale contrasto con il rosso intenso, mentre il nero utilizzato nella fascia centrale si integra nelle tinte unite. Nelle nicchie, che venivano intervallate da decorazioni di fiori o candelabri, si vedevano un tempo statue votive poste in direzione del soffitto, tinto di un azzurro intenso, come quello del cielo.

Da quanto emerge, la sua costruzione sembra risalire all’inizio del primo secolo d.C. durante il dominio di Augusto, e lo stile richiama lo stesso tipo di immagini che erano presenti negli edifici e nelle abitazioni più ricche. In quel periodo, la zona era abitata dalle famiglie degli eserciti di Marcantonio e Ottaviano e, verso il secondo secolo d.C., a causa di importanti problemi statici, fu necessario un restauro nel quale furono utilizzate le stesse tecniche impiegate a Pompei dopo il terremoto del 62 d.C. Altri tre “luoghi di culto” simili sono stati, in precedenza, individuati: quello della Bona Dea a Ostia, il criptoportico del santuario di Urbis Salvia, nelle Marche, e il tempio romano di Nora, in Sardegna.

FONTEinitalia.virgilio.it
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