Chiunque abbia amato è stato toccato dalla magia”, ha scritto Nora Roberts è questo il messaggio che arriva al cuore di chi entra alla mostra “la Magia dell’Amore”. Esposizione che al Maschio Angioino sta attirando molti turisti, che già per la storia è impregnato degli amori, delle passioni e delle tragedie che si sono susseguite nel tempo. Inaugurata sabato 8 febbraio alla presenza del Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, nella Sala dell’Armeria di Castel Nuovo, il gruppo di artisti e collezionisti hanno raccontato l’amore secondo le loro competenze: storia del collezionismo con Gianmaria Lembo (noto collezionista e ricercatore storico), la studiosa di Esoterismo Rosa Chiaese, il mondo della stregoneria con il Museo delle Streghe di Benevento e il prof. Vincenzo Capuano, sulla storia del giocattolo. Da un’idea di Gennaro Morgese con il patrocinio dell’Associazione Culturale Maddalena Cerasuolo, di cui è presidente,  e del Gruppo Archeologico Kyme.

Un viaggio nel mondo dell’Amore con un’esposizione didattica di lettere, cartoline, celluloide, applique, pezzi di stoffa dell’inizio del 900 in poi, e che ci accompagnano nella sala dell’Armeria tra pagine di storia popolare e racconti, della vita di ognuno di noi, tra passato e presente… come stregati dall’Amore.

Nelle sale Vesevi l’Amore diventa tangibile, con una serie di teche che espongono ‘il corpus’ della mostra, le prime teche ci catturano per la loro bellezza ed originalità: il San Valentino in formato “pop up”. Veri pegni d’amore, giochini teatralizzati espongono un racconto passionale che le coppie si regalavano nei secoli precedenti.

Per la prima volta esposte a Napoli e nel Sud Italia, queste delizie pop up inglesi del periodo vittoriano e collezioni degli anni ’20 italiane, ci trasportano in un mondo romantico che ci tramuta in piccoli cupidi che vorrebbero toccare con mano e giocare con i pezzi da collezione veri Pop Art.

Gianmaria Lembo racconta che le prime fustelle d’acciaio sono nate in Germania e furono utilizzate proprio per i tagli dolci e leggeri per queste cartoline pop up, che ricreavano scenari con tiranti di cartone che sostengono, i vari livelli scenografici e che ebbero così presa sul pubblico europeo, a tal punto da divenire un cadeau d’amore inevitabile da regalare alla propria amata. Così il dardo di Cupido iniziò ad espandersi tra gli innamorati inglesi, poi americani (di cui tutt’ora sono tra i maggiori fruitori durante la festività) ed infine in Italia e in Francia.

Tanto il successo della tipologia di cartolina e di lettere amorose e similari che nascono anche quelli per il battesimo, la cresima (tra i più rari e difficile da reperire) e delle Madonne di Pompei (quindi santini).

Poco di fronte le altre teche raccontano dell’amore con gli occhi dell’oggettistica che ricrea personaggi e simboli dell’Esoterismo e di quelle sfaccettature che l’amore può aver preso da questo mondo nel tempo e o che da esso ne ha derivati. Così la teca del giocattolo, pegno d’amore e di passione, che detiene anche nel linguaggio popolare il più intenso tra i termini “essere un pupazzo d’amore… un giocattolo nelle tue mani”, un vero e proprio viaggio nella mente e nei ricordi.

Così fatture, giochi magici, unguenti d’amore, pozioni e riti che vengono raccontati dalla tradizione popolare antropologica di Benevento e delle su streghe… come un elisir che fa perdere la testa.

Una mostra “La Magia dell’Amore” che accenna a svelarci alcuni dei nostri reconditi segreti e infatuazioni amorose, sia esse esoteriche, sia esse magiche, sia esse giochi sia esse romantiche illustrazioni e cartoline che sono parte pregnante dell’uomo.

Di conseguenza le parole del filosofo Erich Fromm, sono profetiche: “L’amore è l’unica risposta sensata e soddisfacente al problema dell’esistenza umana”.

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