Sulla rivista Nutrients, in questi ultimi tempi, un gruppo di ricerca della Corea del Sud e del Canada ha illustrato come la sinergia tra un parabiotico derivato dal kefir e un prebiotico ottenuto da farina di semi d’uva sembra poter contribuire, in maniera utile, a ridurre non soltanto l’aumento di peso, ma anche la quantità di tessuto adiposo.

Nello studio, viene mostrato il funzionamento della combinazione tra queste due tipologie di fermenti lattici nei confronti dei problemi di peso; in particolare, i parabiotici – cellule microbiche non vitali – se somministrate in quantità adeguate, sono in grado di portare enormi benefici non solo alla nostra salute, ma di essere particolarmente sicure anche per le persone definite “immunodepresse”.

Dall’analisi della combinazione di probiotici e parabiotici – ovvero fermenti lattici inattivati, non vitali, e batteri dell’acido lattico uccisi dal calore – corrispondenti al kefir e alla farina di semi d’uva, si è potuto dimostrare la loro funzionalità come ingredienti utili contro l’obesità.

Grazie a vari test effettuati, si è potuto evidenziare il potenziale e la sinergia anti obesità dei due estratti – ma anche la sostituzione della farina di semi d’uva con un sottoprodotto della vinificazione ottenuto dai semi e dalla buccia dell’uva, trasformato in polvere secca – con una riduzione del peso corporeo del 29%, 21% e 52% e del tessuto adiposo del 37%, 36% e 61%.

Al momento bisogna attendere che vengano effettuate ricerche sugli esseri umani, nella speranza che funzionino e diano la possibilità a coloro che non riescono ad ottenere risultati con le diete tradizionali e la fame nervosa.

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