La Fondazione San Gennaro, che da molti anni cura il Complesso Catacombe e si occupa del coinvolgimento di tutti gli altri enti e chiese che, nel nostro paese e nel mondo sono impegnati nel culto del patrono di Napoli, ha annunciato una grande vittoria per i fedeli del Santo.

Finalmente, da parte dell’Unesco, si è arrivati alla fine dell’iter per il riconoscimento del culto e della devozione popolare per San Gennaro come patrimonio immateriale dell’umanità, la cui stima dei fedeli sembra ammontare a quasi venticinque milioni di individui, sparsi per il mondo.

Il progetto di candidatura per il riconoscimento Unesco – iniziato il quattro luglio dell’anno scorso dall’ex arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, che lo presiedette e lo benedisse – è stato portato avanti dal suo successore, Domenico Battaglia, che aprirà un incontro legato all’avvenimento con un videomessaggio del suo predecessore.

L’iniziativa, da tempo iscritta nell’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano (IPIC) della Regione, ha visto il coinvolgimento dell’Università Federico II e la collaborazione di diversi organismi legati a San Gennaro, che hanno scelto di riunirsi nella costituenda rete mondiale di comunità di fedeli, di cui è stato scelto il nome di Sangennaroworldwidenetwork.com.

Coordinato dal professor Maurizio Di Stefano, l’operazione si avvale del sostegno del Centro Interdipartimentale di Ricerca Lupt e del Laboratorio di Urbanistica e di Pianificazione del Territorio “Raffaele d’Ambrosio”, oltre che della testimonianza di numerosi studiosi, tra i quali Pierluigi Sanfelice di Bagnoli, della Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, Mariano Bruno, segretario generale del Corpo Consolare di Napoli, Antonio Loffredo, parroco del Rione Sanità-Fondazione di Comunità San Gennaro, Cettina Lenza, coordinatrice CTS Comitato Promotore “Culto e Devozione di San Gennaro a Napoli e nel mondo”, Rosanna Romano, Direzione generale per le politiche culturali e il turismo della Regione Campania, monsignor Adolfo Russo, vicario episcopale per la Cultura-Chiesa di Napoli.

 

Fonte articolo: napolitoday.it

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