Mobanza Mobembo Gerard detto Guyvanho, uno dei bracconieri più famigerati del Congo, è stato condannato a 30 anni di carcere in quanto ritenuto responsabile della morte di oltre 500 elefanti e del tentato omicidio di un ranger di un parco naturale.

Guyvanho, per decenni, ha fatto strage di pachidermi senza la benché minima pietà per guadagnare ingenti somme con il traffico di avorio, iniziando dal 2008 a condurre spedizioni in tutto il continente africano, arrivando al punto di essere soprannominato “il macellaio di Nouabale Ndoki”.

Finora, i bracconieri erano stati puniti solo con un massimo di 5 anni di reclusione e giudicati unicamente da tribunali civili e non penali; con questa punizione esemplare si lancia un messaggio diverso, ovvero che crimini infami di questo tipo non sono più tollerabili.

I capi di imputazione per Mobanza Mobembo Gerard – e che lo hanno portato a questa durissima condanna – sono bracconaggio, possesso illegale di armi da fuoco, traffico illegale di avorio e tentato omicidio.

“Questa condanna senza precedenti in una corte penale rappresenta una pietra miliare nella protezione delle specie selvatiche nella Repubblica Democratica del Congo. Manda un messaggio estremamente forte che i crimini contro la natura non saranno più tollerati in futuro e verranno perseguiti ai livelli più alti della giustizia”.

Usando tali parole, la direttrice organizzativa regionale della fondazione Wildlife Conservation Society, Emma Strokes, commenta l’epocale evento, augurandosi che questa esemplare condanna possa aiutare a cambiare le cose, mettendo definitivamente fine, prima o poi, ai crimini contro gli animali.

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