Andrea Carfì, capo della ricerca per le malattie infettive dell’azienda americana Moderna, poche ore fa, ha rivelato che il vaccino da loro sviluppato dovrebbe essere in grado – con una sola dose da iniettare – di poter proteggere non solo contro il Covid, ma anche dalle sue varianti più contagiose e dalla stessa influenza, in quanto polivalente grazie alla tecnologia dell’Rna messaggero.

Questa nuova versione del vaccino – ideata per essere in grado di combattere soprattutto le varianti – è derivata dalla preoccupazione per la versione identificata per la prima volta in Sudafrica, in quanto il loro preparato sembra rispondere cinque / sei volte meno rispetto al virus originale di Wuhan, o la variante inglese.

Per tale motivo, si è deciso di sperimentare sull’uomo due nuove versioni del vaccino: la prima contenente la sequenza della variante del Sudafrica, mentre la seconda è, in realtà, una combinazione di una sequenza genetica del virus mutato con l’originale, allo scopo di poter trovare delle possibili formule multivalenti come per l’antinfluenzale.

Per il commissario per l’emergenza coronavirus, Francesco Figliuolo, il punto sul potenziale andamento della campagna vaccinale va valutato con cautela, dato che la nuova variante indiana preoccupa in quanto combina due mutazioni già viste in altre varianti e, dopo essere riusciti a raccogliere i dati, si potranno trarre delle possibili conclusioni.

Intanto, per le possibili terze dosi per aiutare le difese immunitarie “scadute” con il passare dei mesi, gli studi clinici sono in corso, e si sta seriamente valutando di utilizzare dosaggi più bassi nel caso di un’eventuale terza dose per poter riportare i valori degli anticorpi ai livelli ottenuti dopo essere stati completamente vaccinati o dopo aver avuto l’infezione.

In ultimo, sembra essere in arrivo un vaccino da usare per i più giovani entro il 2022, una volta completata la procedura di arruolamento dei volontari per iniziare con i test su 12-18enni; ma comunque, sempre dopo aver ottenuto l’autorizzazione dall’Agenzia americana dei medicinali entro l’estate, e riuscendo a rendere disponibili le fiale prima che inizi l’autunno.

 

 

 

FONTEVirgilioNotizie | 30-04-2021 09:12
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