Nelle prossime ore, dovrebbe avvenire il ritiro israeliano dalla zona sud di Gaza; tale notizia è stata diramata dall’emittente statale Al Qahera, che l’ha ottenuta da una fonte legata all’Egitto. Tale risultato si è avuto grazie a un lungo negoziato tra Israele, Hamas, Stati Uniti e Qatar che ha destato grande attenzione nella comunità internazionale. Il tutto accompagnato da dichiarazioni e sviluppi che si spera abbiano importanti implicazioni sul conflitto attuale, tra cui un nuovo intervento armato a Rafah. Yoav Gallant, ministro della Difesa israeliano, assicura che la presenza della Brigata Nahal nell’area è solo a scopo protettivo del “Corridoio Netzarim”, ma non si escludono future operazioni e una “Terza fase” militare con raid mirati e limitati. Per Benjamin Netanyahu, invece, la situazione è ormai ingestibile, con la Casa Bianca che chiede di “fare di più” per arrivare a una soluzione accettabile, prima che l’Iran possa agire e rendere la regione una bomba pronta ad esplodere. Ma, per lui, i maggiori problemi giungono dai parenti degli ostaggi che chiedono le sue dimissioni, elezioni immediate e il rilascio dei loro cari ancora trattenuti, minacciando la caduta del governo con ogni mezzo possibile.

FONTEquifinanza.it
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