Nella Cina meridionale, intorno alle rive del fiume Danshui, situato nei pressi della provincia di Hubei, un’équipe di paleontologi della Northwest University di Xi’an, ha ritrovato migliaia di resti fossili del periodo Cambriano in uno stato di conservazione che rasenta la perfezione.

La scoperta, di enorme portata storica e scientifica, apre nuovi orizzonti su tale periodo geologico, poichè circa 53 delle 101 differenti specie a cui sembrano appartenere i fossili sono, al momento, ancora sconosciute alla comunità scientifica.

Tra le centinaia di specie presenti in quello, che i paleontologi definiscono “un vero e proprio serraglio preistorico”, numerose forme alquanto primitive di meduse, spugne, alghe, anemoni, vermi e artropodi, che si rivelano essere in grado di mettere in luce una straordinaria esplosione non solo di vita, ma anche di una profonda biodiversità.

Secondo la datazione effettuata al momento, gli oltre 4000 resti fossili risalgono a quasi 500 milioni di anni fa, in un periodo durante il quale avvenne una vera e propria proliferazione di diverse migliaia di specie animali, alcune delle quali oggi estinte.

Ma altre furono in grado di assestarsi alle radici dell’albero della vita permettendo, nel corso dell’evoluzione, lo sviluppo di specie viventi ancora oggi esistenti sul nostro pianeta, grazie ai potenziali cambiamenti nelle placche tettoniche, all’aumento dei nutrienti negli oceani e allo sviluppo delle prime specie predatorie.

Tali, straordinari ritrovamenti vanno ad aggiungersi a quelli del Burgess Shale, in Canada, e del Chengjang, sempre in Cina, differenziandosi per il migliore stato di conservazione, dovuto al flusso di fango sottomarino presente nelle acque profonde e fredde del Danshui, che li ha mantenuti sotto sedimenti molto fini.

Sono in particolare due esemplari ad attirare l’attenzione degli studiosi: il phylum Kinorhyncha, progenitore di quello che oggi viene chiamato Dragone del Fango, e il phylum Ctenophora, creatura marina carnivora tra le più antiche, che potrebbe fungere da oggetto di studio per una possibile ricostruzione dei primi passi nell’evoluzione degli animali.

La Cina, come visto finora, ha dimostrato di poter essere la culla di molti segreti primordiali sull’evoluzione umana; bisogna sperare che le spedizioni possano continuare a riportare alla luce altri resti dell’origine della vita.

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