Tra non molto, avverrà un cambiamento in termini di accessibilità e mobilità per uno dei “quartieri simbolo” della nostra città. Dopo gli interventi architettonici e urbanistici degli scorsi anni, realizzati con il sostegno del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, la Sanità si prepara a cambiare la propria percezione nei confronti non solo degli abitanti, ma anche dei visitatori. Sono ai blocchi di partenza la “bellezza” di quattro progetti che dovrebbero, nei piani delle istituzioni, immettere “concretamente” il Rione Sanità nel tessuto urbano cittadino:

Il primo è il progetto C.I.S.Centro Storico di Napoli: Progetto Territoriale Integrato per la riqualificazione dell’area Borgo Vergini / Sanità, la sua futura realizzazione è basata sulla partecipazione dell’intera cittadinanza. Dall’otto giugno, partiranno i primi workshop sul territorio per definire le problematiche e le esigenze avvertite dalla comunità, per poi proporre possibili soluzioni che contribuiscano alla creazione di una mappa degli interventi da effettuare. A seguire, la costruzione della nuova uscita della metropolitana di Materdei con un collegamento strategico che, oltre a dover facilitare l’accesso al Rione, prevede anche di riuscire a recuperare un’importante cavità sotterranea. Due gli interventi importanti: quello sotterraneo, che collegherà la Fermata di Materdei mediante il recupero delle cavità preesistenti, e quello in superficie, nella parte alta, con un piccolo parco cittadino dotato di diverse opere contemporanee.

Come “terzo incomodo” l’operazione “Una nuova porta per la Sanità”, per creare un collegamento tra le aree prossime alla basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte e il piano sottostante, che è costituito da un’ampia cavità tufacea adiacente alla basilica di San Gennaro extra moenia in Via San Gennaro dei Poveri. Il piano prevede di utilizzare due ascensori fruibili pubblicamente tutti i giorni non solo per turisti e visitatori, ma anche per i cittadini, facilitando l’ingresso alle Catacombe di San Gennaro e recuperando le cavità site nella collina di Capodimonte. L’ultimo è il “G124”, che si basa su interventi “di rammendo delle periferie” per la rigenerazione urbana e la riapertura di luoghi simbolo”. In questo caso, lo spazio antistante la chiesa di Maria Santissima del Carmine, in via Fontanelle e lo spazio prospiciente il celebre ossario noto per il culto delle anime pezzentelle”, meta di importanti flussi turistici. Si tratta di un’area di circa trecento mq che coinvolge non solo l’ingresso al cimitero delle Fontanelle, ma anche il contiguo sagrato della Parrocchia di Maria Ss. del Carmine. L’idea è di dare dignità all’ingresso dell’ossario, coperto da una tettoia in lamiera, per poi collegare il sagrato con le aree contigue.

 

FONTEvesuviolive.it
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