L’Isola di Pasqua: uno dei luoghi abitati più remoti del mondo, circondato da diversi miti, leggende e racconti sulle monumentali statue chiamate Moai, che furono scolpite in un periodo tra il 1250 e il 1500; un luogo fiorente nel Pacifico sud-orientale, almeno fino alla scoperta dell’isola da parte degli europei all’inizio del XVIII secolo.

Alla fine del XIX secolosull’isola vivevano solo 111 nativi, rispetto ai 3000 del secolo precedente; per anni per i ricercatori hanno cercato di comprendere tale mistero e ora, un gruppo internazionale di scienziati provenienti da Cile, Spagna e Norvegia sembrano aver individuato la graduale caduta di Rapa Nui in una catena di eventi legati ai cambiamenti climatici.

Secondo questo nuovo studio, la popolazione indigena subì gli effetti a lungo termine del cambiamento climatico sulla capacità dell’isola di produzione di cibo, lottando per la sopravvivenza in un ambiente in costante cambiamento.

L’area, purtroppo, è fortemente influenzata dall’oscillazione El Niño – una variazione periodica irregolare delle temperature della superficie del mare e del vento sull’Oceano Pacifico – risultando particolarmente sensibile alle fasi fredde di tale fenomeno, che portano a un massiccio calo delle piogge e alla riduzione della capacità complessiva riguardante la produzione alimentare.

Ciò ha portato alle interazioni tra tre fattori: cambiamento climatico, dimensione della popolazione umana e cambiamenti nell’ecosistema, con evidenti cambiamenti nell’uso delle risorse naturali e dei metodi agricoli, con un graduale passaggio da una società piuttosto complessa che innalzava i Moai, a una agraria con dimensioni familiari ridotte e nuovi modi di produrre cibo negli orti di pietra.

La situazione dell’Isola di Pasqua riflette le vicende che oggi stanno succedendo al nostro pianeta, con tutti che sono unicamente capaci di parlare dei cambiamenti climatici e dei problemi che ne possono derivare, e con pochissimi che parlano, invece, dell’aumento della popolazione globale e dei problemi che ciò provocherà in un possibile futuro.

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