Nel quartiere di Pianura, a Napoli, gli esperti della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Napoli hanno scoperto una grande Villa Romana del I secolo a.C. dell’epoca di Giulio Cesare, che sembra essere stata costruita, a quanto sembra, su una struttura precedente del III-II secolo.

La struttura si presenta come un grande complesso di 20 stanze, provvisto di due grandi cortili con colonnati, terme, cucine e sale ricevimento, in tipico stile villa rustica romana, posizionata sulla strada che dall’antica Neapolis portava ai campi flegrei.

Finora, gli archeologi hanno “recuperato” oltre 20 ambienti e, in alcuni dei quali sono state ritrovate, in un perfetto stato di conservazione, le decorazioni con tessere bianche e disegni geometrici, alcuni “dolia” – grandi vasi che contenevano olio, vino e granaglie – e anche delle monete romane.

Altri ambienti emersi dagli scavi sono due peristilii – portici con colonne che costeggiano i cortili interni della villa – mentre, nel settore nord, è presente anche una zona termale, insieme ad ambienti di servizio come la culina – la cucina romana – e il tablinum – la sala da ricevimento – con una decorazione a tessere bianche con motivo a meandro e decorazione centrale a cancellum e porzioni più o meno estese degli originari piani pavimentali in signino.

Lo scavo è situato su un terreno privato, scarsamente urbanizzato, in un’area destinata ai frutteti nella zona sud di via Montagna Spaccata, all’altezza della strada comunale Masseria Grande, ed è stato “scoperto” durante i lavori propedeutici legati alla costruzione di una scuola.

In questi giorni, è partito il procedimento di dichiarazione di interesse archeologico dell’intero complesso, importante sia per estensione e conservazione – senza confronti nel territorio dell’antica Neapolis – sia per l’immenso livello qualitativo e scientifico del rinvenimento.

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