La Zuppa Inglese, Il Pan di Spagna, L’Insalata Russa: tre cibi che, sicuramente, moltissime persone conoscono e hanno assaggiato almeno una volta nella vita.

Tre prelibatezze note soprattutto per i loro luoghi d’origine, ma che, in realtà non hanno nulla da spartire con essi.

La Zuppa Inglese sarebbe nata durante le prime decadi dell’ottocento, ad opera di una governate al servizio di una famiglia inglese residente a Firenze che, prendendo spunto da alcune ricette esistenti in varie regioni italiane, e sfruttando i biscotti avanzati ammorbiditi nel vino dolce (o nel rhum, secondo una versione tramandata dai marinai inglesi) aggiungendovi poi la crema pasticciera e alcuni strati di budino di cioccolato per migliorarne il sapore.

Il Pan di Spagna deve il suo nome al fatto di essere stato creato in tale nazione (e, più precisamente a Madrid) ma per mano di un certo Giovan Battista Cabona detto Giobatta, pasticciere al servizio dell’ambasciatore genovese Domenico Pallavicini che, durante un banchetto in onore del re di Spagna, preparò un dolce tipico di Genova, il Pâte Génoise

In seguito il dolce prese il nome “Pan di Spagna” in onore della corte spagnola che ne aveva apprezzato il sapore e per via di una realizzazione leggermente modificata e semplificata dato che, nella ricetta originale, è prevista una preparazione a caldo (le uova vengono montate insieme a bagno Maria), mentre per il Pan di Spagna l’impasto può essere realizzato a freddo (tuorli e albumi montati separatamente).

Su una linea del tutto simile è anche la storia dell’Insalata Russa, ad opera, secondo molti, del cuoco franco-belga Lucien Olivier, proprietario dell’Hermitage (un ristorante di cucina francese a Mosca nel 1860).

Un ristoratore talmente abile che veniva pagato profumatamente per cucinare sontuosi banchetti nelle case dell’oligarchia moscovita; fu durante una di queste occasioni che decise di sperimentare un pastiche con petti di pernici, quaglie e code di gamberi ricoperti da gelatina e maionese, aggiungendo poi, a scopo decorativo, patate, tartufi, sottaceti e uova.

Uno dei commensali, mischiando gli ingredienti, rese il proprio piatto molto simile ad un’insalata. Lo chef, visto il risultato, decise di servire, nei giorni seguenti il piatto nella versione “maltrattata”.

Fu così che ebbe inizio un successo straordinario, che portò l’insalata russa sulle tavole di tutta la città e, poi, nel mondo.

A volte, quando si crede di conoscere qualcosa, si può avere la sorpresa di scoprire che la verità è un’altra.

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