L’anfiteatro Flavio risale al I° secolo dopo Cristo. Sorge nella zona più alta di Pozzuoli (l’antica Puteoli), proprio alla confluenza di tre vie, cioè una via del suburbio, una via proveniente dal porto della città ed una via attraverso cui si poteva accedere al Foro, secondo le tecniche urbanistiche dei Romani. Poteva contenere fino ad un massimo di 40.000 spettatori: è sicuramente un edificio grandioso per quell’epoca.

Presenta due punti di contatto con il Colosseo, per gli spazi che si trovano sotto l’arena. È di tutta evidenza che fu costruito con le consuete tecniche edilizie note (ampiamente in opus reticulatum).

Al suo esterno vi erano tre ordini di arcate con un attico. Interessante è anche il portico di forma ellittica che circonda tutta la struttura. Il porticato consentiva l’accesso almeno a quattro grandi ingressi. Oltre questi esistevano altri dodici ingressi più piccoli, attraverso cui potevano passare gli spettatori. Dal predetto porticato si entrava all’interno dell’anfiteatro, da cui si dipanavano numerose scale, fino alla sommità della cavea. Se visitiamo questo sito archeologico, non possiamo fare a meno di ammirare i sotterranei della struttura, agevolmente raggiungibili attraverso due rampe. Nei sotterranei si trovano due corridoi principali ed uno curvilineo proprio sotto la base dell’arena, su cui si affacciavano le celle contenenti gli animali feroci ed altri ambienti di deposito.

Tutti questi ambienti potevano comunicare con l’arena attraverso vere e proprie aperture quadrate in pietra, chiuse da apposite botole in legno. Così si permetteva il passaggio delle gabbie con gli animali, sollevate dalle predette celle, probabilmente con funi ed appositi argani.

L’anfiteatro Flavio è pervenuto a noi in un buono stato di conservazione, che, però, impone una attenzione particolare in tema di manutenzione e sicurezza, considerando che lo stesso si estende per circa 145 metri di lunghezza e per 122 metri di larghezza, misure veramente ragguardevoli.

 

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