In Giappone durante la primavera si festeggia l’Hanami, ossia la fioritura del ciliegio, i cui fiori denominati sakura colorano l’intero paese di rosa, creando uno scenario incantato. Questa festa è millenaria e coinvolge tutta la popolazione che assiste alla fioritura mangiando sui prati e bevendo saké (la bevanda alcolica tipicamente giapponese ottenuta da un processo di fermentazione che coinvolge riso, acqua e spore koji, chiamato anche vino di riso).

La fioritura inizia tra marzo e aprile partendo da Okinawa fino a Kyoto e Tokyo, ma il sakura non è solo rosa, può avere diverse sfumature a seconda dei fiori, può essere rosa pallido o fucsia e persino bianco. I fiori più diffusi sono i Somei Yoshino, che prendono il nome dal primo villaggio dove furono piantati, ma ci sono anche i Prunus subhirtella autumnalis, che fioriscono principalmente in autunno e pertanto detti anche  sakura invernali. Ma le varietà sono davvero tante, circa un centinaio, e tra i più belli ci sono quelli che fioriscono a cascate gli yaezakura e gli shidarezakura.

L’albero più grande è lo Jindai Zakura che si trova a Jissou Temple, ha circa duemila anni e un tronco di quasi 14 metri.

Ma il sakura non è solo un fiore bellissimo, la sua fioritura (l’hamami) ha un significato molto preciso, che va oltre la bellezza. Essendo un fiore che fiorisce e sfiorisce in pochi giorni, rappresenta la caducità, la fragilità e quindi racchiude in sé il desiderio di assaporare ogni istante della vita.

Festeggiare l’hamami è celebrare la rinascita, è il simbolo di buon auspicio, perché rappresenta la ricchezza della raccolta del riso. Ha inoltre un forte legame con le qualità dei Samurai, ne esalta i valori di onestà, coraggio, lealtà e purezza.

In Giappone sakura è anche un nome femminile, che prende vita da una bellissima leggenda che risale a centinaia di anni fa.

Si racconta che durante un periodo in cui la pace era svanita, perché turbata dalle continue guerre tra i feudi, esisteva un unico posto dove nulla era cambiato, un bosco in cui c’erano alberi, profumi ed animali e nessuno osava andare per non rovinarlo. In questo bosco, però, c’era un albero che sembrava morto perché non fioriva mai, l’erba attorno non cresceva e nemmeno gli animali si avvicinavano per paura, ma in realtà era solo molto triste poiché, a differenza degli altri, lui non poteva godere della bellezza dei colori dei fiori. Vedendo tanta tristezza, la fata dei boschi decise di aiutarlo con un incantesimo della durata di 20 anni, in cui l’avrebbe trasformato in essere umano, donandogli un cuore per fargli provare le stesse emozioni delle persone, così magari avrebbe ritrovato la fioritura. In ogni caso poteva sempre ritornare pianta, quando voleva, ma se allo scadere del periodo concessogli, ritornato alle sue sembianze di albero, non fosse riuscito a rifiorire, sarebbe morto per sempre.

L’albero accettò, ma quando si trasformò in uomo trovò solo odio e guerra, per questo motivo prefeva ritornare ad essere albero, finché un giorno, mentre era nelle sue sembianze umane, vide una bellissima ragazza. Lei era Sakura che sin da subito si mostrò molto gentile, i due iniziarono  a parlare a lungo, raccontandosi sogni e speranze. Quando Sakura gli chiese come si chiamasse, la prima parola che gli venne in mente fu Yohiro, che significa speranza, le conversazioni tra i due divennero sempre più frequenti e quello che in principio era un’amicizia si trasformò in amore.  Un giorno Yohiro decise di confessare a Sakura la sua vera natura e rivelare tutto il suo amore per lei, ma la giovane impressionata rimase in silenzio. Yohiro ne fu molto turbato, ormai era prossima la scadenza dei 20 anni, e molto triste riprese le sue sembianze di albero. Ma fu allora che Sakura gli confessò che anche lei lo amava e in quell’istante apparve la fata, che le chiese di scegliere se restare umana o fondersi con Yohiro sotto forma di albero. Sakura non esitò e, vedendo tutto l’odio e la guerra che c’erano al di fuori del bosco, decise di unirsi a Yohiro. Fu allora che avvenne il miracolo: l’albero fiorì. Da quel momento la parola Sakura significa fiore di ciliegio e celebra l’amore dei due che fiorisce ogni anno in Giappone.

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