Tre uomini, a bordo di un’auto di notte nella brughiera di Silpho Moor, vicino Scarborough nel Regno Unito, videro un oggetto luminoso schiantarsi a terra. Una volta scesi dall’auto, trovarono quello che appariva come un disco volante di quarantacinque cm di diametro appena precipitato. “Un vero UFO”, come scrissero i giornali a caratteri cubitali. Dopo quell’evento il villaggio di Silpho è diventato un punto focale per un esercito di cacciatori di oggetti non identificati e investigatori paranormali alla ricerca di prove definitive della presenza aliena sulla Terra. Dopo anni, gli esperti sperano ancora di riuscire a rispondere alla domanda se la scoperta fosse una prova di contatto o solo un complicato scherzo. Il British Flying Saucer Bureau, che è stato istituito oltre mezzo secolo fa, ha condotto delle indagini per stabilire se davvero il disco provenisse dallo spazio. Russ Kellett, che ha svolto ricerche per oltre dieci anni ha raccontato: “Questo è davvero uno degli X Files originali, ed è l’equivalente britannico dell’incidente di Roswell in America (dove un UFO è stato presumibilmente trovato nel New Mexico nel luglio 1947).” Tale caso venne alla luce dopo che lo Yorkshire Post pubblicò un articolo il 9 dicembre 1957, con il titolo “Lo Yorkshire ha un disco volante? Oggetto misterioso trovato sulle brughiere di Scarborough“. Poco più di due settimane prima, la sera del 21 novembre 1957, nella brughiera tra i villaggi di Silpho e Hackness era stato trovato un disco metallico da diciotto pollici del peso di trentacinque libbre. Una volta aperto, al suo interno furono rinvenuti diciassette sottili fogli di rame incisi con un lungo messaggio in caratteri geroglifici.

Negli anni il mistero sull’oggetto finì per infittirsi: vennero fuori delle voci, e il “veicolo” fu venduto e perduto per sempre. Harry Challenger, editore della Flying Saucer Review, la più antica pubblicazione in lingua inglese del suo genere, ha dichiarato: “l’oggeto di Silpho, come Roswell, sembra essere un segnale o una chiamata, anche se non possiamo essere certi da parte di chi provenga.” L’enigma, però, dopo tanto tempo sembra sciogliersi come neve al sole. Alcuni frammenti metallici dell’oggetto sono stati ritrovati, dopo mezzo secolo di oblio, negli archivi del London Science Museum. Si trattava di una bufala ma, a tre settimane dal lancio dello Sputnik, il primo satellite mandato in orbita attorno alla Terra, funzionò. Il fondo del disco era ricoperto di geroglifici, come il suo analogo statunitense di un decennio prima. Anche il piccolo libro nascosto al suo interno ne era colmo, e un negoziante disse di aver decifrato il messaggio di un alieno di nome Ullo all’umanità, a proposito di una futura guerra atomica: “Migliorerete o sparirete “. Gli esperti di metallurgia e altri scienziati che esaminarono l’oggetto decretarono fin da subito che il materiale non aveva proprietà particolari, né aveva mai varcato l’atmosfera terrestre. Il disco fu comunque sezionato in varie parti e spedito a più ricercatori per essere studiato. Alcune parti furono poste in una scatola e conservate nel London Science Museum, dove un addetto le ritrovò mentre conduceva ricerche sullo storico dell’aviazione Charles Harvard Gibbs-Smith, un convinto sostenitore di avvistamenti alieni. I frammenti sono proprio quelli autentici, come afferma David Clarke, docente della Sheffield Hallam University e consulente del National Archives UFO project del Ministero della Difesa britannico.

 

Fonte articolo & foto: Sorox, https://www.reccom.org/ufo-1957-la-roswell-britannica/, 12 gennaio 2022

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