Se ne vanno. Mesti, silenziosi, come magari è stata umile e silenziosa la loro vita, fatta di lavoro, sacrifici. Se ne va una generazione, quella che ha visto la guerra, non ha sentito l’odore e le privazioni, tra la fuga in un rifugio antiaereo e la bramosa ricerca di qualcosa per sfamarsi.

Queste tra le righe della poesia di Fulvio Marcellitti pubblicata su Facebook, che ha ottenuto tantissimi consensi. I nonni, rappresentano nella vita di tutti, la figura protettiva, quella da prendere come esempio, il racconto dell’esperienza che ti rende uomo.

Come scrive l’autore, sono coloro che hanno vissuto una vita umile, fatta di sudore sulla fronte, di conquiste ottenute, lottando senza mai arrendersi contro una società che li ha resi “schiavi” in tanti momenti ma anche “eroi”, capaci di dimostrare che per ottenere qualcosa bisogna sfidare ogni ostacolo, anche quelli che sembrano più insormontabili.

Se ne vanno mani indurite dai carri, visi segnati da rughe profonde, memorie di giornate passate sotto il sole cocente o il freddo pungente. Mani che hanno spostato macerie, impastato cemento, piegato ferro, in canottiera e cappello di carta di giornale. Se ne vanno quelli della Lambretta, della Fiat 500 o 600, dei primi frigoriferi, della televisione in bianco e nero!”.

Come scrive Marcellitti, sono quelli che hanno vissuto le prime innovazioni, trascorrendo intere giornate praticando lavori stancanti e poco pagati, occupazioni che hanno lasciato il segno sui loro corpi e nelle loro anime ma che oggi li rendono persone rare e da cui imparare.

Ci lasciano, avvolti in un lenzuolo, come Cristo nel sudario, quelli del boom economico che con il sudore hanno ricostruito la nostra nazione, regalandoci quel benessere di cui abbiamo impunemente approfittato. Se ne va l’esperienza, la comprensione, la pazienza, la resilienza, il rispetto, pregi ormai dimenticati!

Il coronavirus sta purtroppo causando la morte di moltissime persone, soprattutto quelle anziane, coloro che una volta esser stati contagiati fanno i conti con delle complicanze maggiori; non è un mistero che le vittime durante questi mesi hanno più di 80 anni. Anziani con problemi già alla base che non giocano a favore di una guarigione efficace e di un possibile ritorno a casa.

Se ne vanno senza una carezza, senza che nessuno gli stringesse la mano, senza neanche un ultimo bacio!”.  La condizione nella quale siamo, ci vede costretti a restare chiusi nelle nostre case, non possiamo relazionarci con i nostri parenti, con i nostri nonni. Per evitare ogni pericolo,  che può mettere a rischio la salute di tutti, ci è stata tolta anche la possibilità di salutare, come merita, una persona su cui il virus diventa vincitore della battaglia.

Se ne vanno i nonni, memoria storica del nostro Paese, patrimonio dell’intera umanità. L’Italia intera deve dire GRAZIE e accompagnarvi in quest’ultimo viaggio con 60 milioni di carezze…

È così che si conclude la toccante poesia di Fulvio Marcellitti. Tutti abbiamo vissuto la nostra infanzia sulle ginocchia forti e robuste dei nostri nonni, silenziosi e affascinati ascoltavamo le loro storie, fatte di tanti momenti difficili, dove la sola forza di volontà ed il grande attaccamento alla vita, sono riusciti a fare da scudo alle tante sconfitte.

Essere un nonno, significa diventare il comandante di una nave ricca di tante vicende e emozioni uniche.

Oggi, in questo momento storico che ci vede distanti, noi tutti, con tutto il nostro cuore, mandiamo milioni di baci e abbracci agli anziani che ci stanno lasciando, grazie per quello che siete stati e per le conquiste che oggi ci permettono di vivere una vita fatta di tanti benesseri. Siete i nostri eroi, perché chi diventa nonno e conquista un posto nel cuore dei propri nipoti, quello resterà per sempre.

Articolo precedenteGiornata Mondiale della Terra
Articolo successivoVittorio Feltri chiamato in giudizio da Angelo Pisani:”Deve pagare i danni d’immagine”
Dott.ssa Marianna Amendola, laureata in Scienze della comunicazione presso l’universita Suororsola Benincasa. Iscritta attualmente al corso magistrale di comunicazione pubblica politica e sociale presso l’università Federico secondo. Insegnante e tecnico societario iscritta all'albo degli istruttori di ginnastica ritmica presso la FGI.