L’azienda americana Pfizer, in queste ultime ore, ha dichiarato di essere al lavoro per lo sviluppo di un secondo vaccino da usare per mettere fine, in maniera definitiva, al pericolo derivante dall’esistenza del Covid-19 e dei suoi vari “derivati”.

Al contrario del primo, questo nuovo vaccino, oltre ad essere assunto per via orale, dovrebbe essere in grado di poter prevenire le varie “evoluzioni e varianti” del virus pandemico, riuscendo a mettere fine al pericolo dello scoppio di nuove epidemie.

Basato sugli inibitori della proteasi – che si legano al suddetto enzima virale, impedendogli di permettere al virus di potersi replicare nella cellula – normalmente vengono utilizzati efficacemente contro altri patogeni virali come l’HIV e l’epatite C, sia singolarmente che in combinazione con altri farmaci antivirali.

Normalmente, le terapie che attaccano le proteasi virali non sono associate, di norma, a tossicità e, per questo, il loro tipo di struttura molecolare potrebbe riuscire a fornire trattamenti alquanto ben tollerati contro il Covid-19.

Secondo il portavoce della casa farmaceutica – che sta massimizzando da una parte i profitti e dall’altra gli investimenti per combattere la pandemia – saremmo davanti a una potenziale soluzione, destinata a dare speranza alle persone. Si tratterebbe di un antivirale orale (PF-07321332), un inibitore della proteasi SARS-CoV2-3CL, che ha dimostrato una potente reattività contro SARS-CoV-2, nonché contro altri coronavirus, suggerendo un potenziale utilizzo nel trattamento di Covid-19 e per future minacce di coronavirus.

 

 

FONTEquifinanza.it 24 Marzo 2021
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