Nel 64 A.C. i Romani istituirono la provincia della Siria, in cui era ed è ubicata la Città di Palmira. Questa città prende il suo nome dalle palme che la circondano. Si trova nella steppa siriana a metà strada tra il noto fiume Eufrate ed il Mediterraneo. Fu una oasi naturale ove si fermavano tutte le carovane in transito sulle antiche rotte commerciali di collegamento dell’Oriente con l’Occidente: per questo ben presto la ricca città si munì di grandiosi templi, opere pubbliche, colonnati, ecc.

Il dominio romano su Palmira durò per almeno tre secoli. Divenne così ricca e famosa che la sua leggendaria regina Zenobia osò addirittura marciare su Roma in un gesto di sfida, subendo successivamente una dura repressione da parte dei Romani.

Molti dei suoi monumenti erano visitabili fino al 2015, anno in cui lo “Stato Islamico” fece saltare in aria gran parte delle rovine della città.

Anche per questo motivo fu allestita recentemente una mostra su Palmira al Museo Archeologico di Aquileia, ove furono esposti molti ritratti a rilievo con destinazione funebre, provenienti da una vallata nei pressi di Palmira ricca di tombe risalenti ai secoli II° e III° D.C.

La magnificenza artistica di queste reliquie del passato è stata evidenziata proprio a causa di quel drammatico evento che ci ricorda molto le baruffe “iconoclaste” del passato e l’aspetto peggiore dell’essere umano che rifiuta il ricordo della storia e i suoi insegnamenti. Per Palmira passava la “via della seta”, punto di incontro dei popoli di Oriente e di Occidente, crocevia di culture diverse tra loro.

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