Dalle ricerche archeologiche è emerso che gli antichi Romani apprezzavano molto sia i giochi gladiatori che le cause equestri. Questi spettacoli circensi duravano due mesi.

Nelle pericolose gare di corsa equestre dei carri con i relativi aurighi si utilizzavano cocchi con cavalli in numero da 2 a 10.

I carri dovevano percorrere la pista del circo massimo almeno sette volte. La tensione per gli spettatori era massima specialmente quando i carri dovevano impegnare le curve del Circo Massimo: infatti la grande velocita’ sicuramente provocava scontri e ribaltamenti con grande rischio per gli aurighi che potevano essere travolti dagli altri carri.

A tal proposito, questa situazione pericolosa è ben rappresentata in un noto film di grande successo intitolato ‘Ben Hur‘, in cui il protagonista ebreo, che da il nome al film, sfida l’odiato romano Messala proprio in una corsa equestre che si svolge senza esclusione di colpi e che mostra in tutta evidenza la sua pericolosità. Il film rievoca le terribili scene di ribaltamenti e di scontri tra carri nonché il dramma degli aurighi caduti sulla pista e letteralmente travolti e uccisi in modo orrendo dai carri sopraggiunti.

Gli aurighi conducevano le bighe nei ludi circensi, non gareggiavano nudi, probabilmente per ragioni di sicurezza dato il polverone sollevato e per i tanti incidenti. Al pari dei moderni fantini gli aurighi erano scelti per il loro peso limitato e sicuramente spesso si trattava di adolescenti. Essi indossavano un caschetto e altre protezioni per il corpo e si legavano le redini attorno alla vita, se si catapultavano o cadevano dal carro essi non potevano lasciare le redini in caso di incidente, così spesso finivano per essere trascinati dai cavalli finché non rimanevano uccisi. Ovviamente se riuscivano potevano liberarsi grazie ad un coltello che portavano per riuscire a sganciarsi da simili situazioni.

Pur essendo generalmente degli schiavi, essi venivano premiati con del denaro, che accumulandolo nel tempo potevano poi riscattarsi per la libertà. Uno di questi aurighi celebri fu Scorpo, che vinse più di 2.000 corse prima di restare ucciso in un incidente sulla meta all’età di 27 anni. Gareggiarono anche tre imperatori romani e vinsero le corse, questi furono: Tiberio, Nerone e Caligola.

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