Un ristrettissimo gruppo di medici liberi professionisti under 55, collegati all’aeroporto di Fiumicino in particolare, hanno comunicato alle Asl di appartenenza che non si vaccineranno con AstraZeneca perché ritengono che non sia adeguato al loro rischio professionale. A confermarlo è stato lo stesso presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi.

“C’è una discriminazione tra medici del pubblico e del privato, livelli di protezione bassi per AstraZeneca e nessuna efficacia su molte varianti del virus” denuncia il gruppo di camici romani riuniti nella pagina Facebook “Medici ed Odontoiatri Liberi professionisti per vaccinazione Covid-19”, che conta ad oggi circa 3mila iscritti e che ha promosso un sondaggio interno dal quale emerge che la maggior parte degli aderenti intende rifiutare la vaccinazione.

“Abbiamo sempre considerato come categoria prioritaria tutto il personale sanitario che opera in prima linea nell’assistenza dei malati Covid, ma una volta vaccinati loro, ora tocca a noi e con lo stesso livello di protezione dice il portavoce Paolo Mezzana.

Diversi esperti e centri specializzati, compreso l’Istituto Spallanzani di Roma, hanno rassicurato gli scettici sulla loro efficacia, incluso AstraZeneca. Ma a quanto pare non basta per convincere tutti. L’assessore regionale alla Sanità laziale, Alessio D’Amato, ha invocato l’intervento del ministero della Salute, che deve, dice, “attivare subito una campagna informativa sulla sicurezza dei vaccini disponibili”.

L’AIFA ha autorizzato il vaccino anti-Covid di AstraZeneca anche nei soggetti al di sopra dei 55 anni, anche se in via preferenziale va somministrato a chi ha meno di 55 anni e nessuna patologia. L’Agenzia ha confermato la valutazione dell’EMA sull’efficacia e sul rapporto benefici/rischi favorevole del vaccino.

I primi dati degli studi mostravano un livello di incertezza nella stima di efficacia nei soggetti sopra i 55 anni, perché questa fascia di popolazione, nella quale tuttavia si è osservata una buona risposta anticorpale, è stata scarsamente rappresentata durante le sperimentazioni. Motivo che appunto aveva portato a sollevare degli importanti dubbi a riguardo, poi sciolti.

Ma un successivo studio effettuato da AstraZeneca alcuni giorni fa dimostra che il suo vaccino è sicuro ed efficace dopo 22 giorni dalla prima dose. I risultati hanno dimostrato un’efficacia del vaccino del 76% dopo una prima dose, con la protezione mantenuta fino alla seconda dose. Con un intervallo tra le dosi di 12 settimane o più, l’efficacia del vaccino è aumentata all’82%. Inoltre, ha fatto registrare una sicurezza del 100% contro lo sviluppo di forme gravi di Covid-19.

Rispetto alle varianti che preoccupano maggiormente gli esperti, e riscontrate anche in varie zone d’Italia – inglese, sudafricana e brasiliana – secondo l’Agenzia Europea del Farmaco “sembrano altamente efficaci” entrambi i vaccini con Rna messaggero, e cioè Pfizer e Moderna. Risultati rassicuranti arriverebbero soprattutto sulla variante inglese, più complicata invece la situazione con quelle sudafricana e brasiliana. Uno studio dell’Università di Oxford parla di risposta immunitaria efficace di Pfizer sia sulla variante inglese che su quella sudafricana.

Gli studi condotti sinora su AstraZeneca hanno dimostrato che non ha fornito una protezione significativa contro il Covid-19 da lieve a moderato, causato dalla variante del virus dominante in Sudafrica, che ha portato a risultati deludenti, tanto che il Paese ha deciso di sospenderlo.

AstraZeneca però prevede di produrre entro fine febbraio oltre 100 milioni di dosi del suo vaccino sviluppato insieme all’Università di Oxford e di arrivare a produrre oltre 200 milioni di dosi al mese antro aprile. Il gruppo chiude i conti 2020 con un utile netto più che raddoppiato a 3,2 miliardi di dollari e vendite in crescita del 9% a 26,6 miliardi e di 7,41 miliardi solo nell’ultimo trimestre.

Inoltre, AstraZeneca ha annunciato di aver avviato ricerche per un aggiornamento del vaccino, per renderlo più tarato e efficace contro le nuove varianti del Coronavirus. Secondo l’ad Pascal Soriot potrebbe già essere disponibile in autunno.

 

FONTEquifinanza.it 12 Febbraio 2021
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