Alcuni giorni fa, il 12 Novembre 2018, Stanley Martin Lieber, noto come Stan Lee, il creatore dell’Universo Marvel, l’ideatore dei “super eroi con super problemi”, è morto.

All’età di 95 anni l’uomo che ha rivoluzionato e reso moderno il mondo degli eroi in calzamaglia americani (preparando il terreno al revisionismo degli anni ’80, che costringerà i comics d’oltreoceano a doversi “pesantemente” confrontare con i problemi del mondo reale) coadiuvato da leggendari disegnatori come Jack Kirby – Steve Ditko – Gene Colan – John Bucema – Bill Everett – John Romita Sr. si è spento a Los Angeles a causa di problemi respiratori.

Il suo maggiore merito, riconosciuto anche da coloro che disdegnano i comics, è quello di aver ideato personaggi nei quali fosse facile immedesimarsi e che vivevano vite simili a quelle di persone comuni; che si trattasse di una famiglia alquanto disfunzionale che riusciva a restare unita nonostante le tensioni interne e i pericoli – I Fantastici Quattro – o un ragazzo intelligente e solo, morso da un ragno radioattivo, che arriva a comprendere il senso di responsabilità attraverso una morte che poteva evitare – L’Uomo Ragno – o un gruppo di ragazzi, dotati di poteri che non hanno chiesto e che li rendono temuti dai cosiddetti “normali” – Gli X-Men.

Per tutta la sua vita, Stanley Martin Lieber ha rappresentato, nella sua persona, la “Casa delle Idee”, un universo capace di rinnovarsi attraverso i suoi autori e le sue storie, in grado di confrontarsi con un mondo in costante evoluzione; lo ha fatto iniziando una “rivoluzione copernicana” che ha visto eroi senza macchia e senza paura confrontarsi con l’ambiente e gli eventi che li circondano, influenzandoli e venendone influenzati, nel bene e nel male.

Riposa in pace, e grazie di averci insegnato che “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”.

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