I Carabinieri dei NAS della città di Roma, coadiuvati dalla Guardia di Finanza, sono riusciti a scoprire e a fermare tre aziende commercializzavano olio d’oliva di vari tipi, tra cui quello extravergine, in versione contraffatta, dato che veniva mischiato con olio di semi e clorofilla. I fautori di questa “titanica” frode alimentare utilizzavano addirittura le etichette di noti marchi abilmente falsificati per farli risultare praticamente identici a quelli originali; l’alimento, in seguito, veniva poi venduto a ristoranti, pizzerie e panifici non solo della Capitale, ma anche di altre città del sud, tra cui Napoli, Caserta, Taranto, Palermo ed altre.

L’operazione, che ha visto collaborare i Nas di Roma e le Fiamme Gialle di Frascati, dal nome in codice “Operazione Clorofilla”, ha permesso non solo di accertare le attività illecite, ma anche di perquisire tre attività commerciali nell’ambito del contrasto alle frodi nel settore delle sofisticazioni alimentari. Dalle indagini condotte è emerso che gli indagati mescolavano il normale olio di oliva con quello di semi e con massicce dosi di clorofilla spacciandolo, poi, come se niente fosse, per la qualità EVO; inoltre, uno degli indagati è finito agli arresti per “furto aggravato di energia elettrica” ed è stato posto sotto sequestro perfino il relativo deposito di alimenti abusivo, il cui valore stimato si aggira sui 450mila euro. Al suo interno sono state trovate centinaia di litri di olio di semi, insieme a decine di chilogrammi di alimenti, un numero alquanto considerevole di etichette contraffatte e varia documentazione di natura probatoria per lo svolgersi delle indagini.

Fonte articolo: salute.gov.it

Fonte foto: pixabay.com

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