Il 25 Giugno, è stata la Giornata mondiale della Vitiligine. Di cosa si tratta e perché, fino a qualche anno fa, ne abbiamo parlato così poco?

Cos’è la Vitiligine?

È una condizione cronica della pelle che colpisce circa lo 0,4-2% della popolazione mondiale, più comune in India, Messico e Giappone e più rara in paesi come l’Italia, in cui 7 persone su 1000 soffrono di vitiligine. Si tratta di una malattia quasi sempre non congenita che può presentarsi, secondo gli studi, dai 13 ai 24 anni. Consiste in un disordine della pigmentazione ed è caratterizzata dalla comparsa, su pelle, peli e mucose, di chiazze non pigmentate che appaiono, di colore bianco o traslucide, in zone in cui viene a mancare la naturale colorazione data dalla melanina.

Da cosa è causata la vitiligine?

Essa è considerata come un disturbo primitivo, acquisito e multifattoriale che può essere scatenato da fattori di diverso genere (genetici, infiammatori, immuno-mediati, endocrini, metabolici, virali, neurali). Infatti, gli scienziati hanno identificato vari fattori di rischio che possono portare all’insorgere della vitiligine, come una storia familiare della condizione o altre malattie autoimmuni, situazioni che possono portare ad un malfunzionamento dei melanociti e quindi alla comparsa della patologia. Per fortuna, essa non incide sulla speranza di vita ma questo non vuol dire che non sia debilitante.

Come si cura la vitiligine?

Oggi, non esiste una cura completa per la vitiligine, proprio perché essa può essere causata da diversi fattori e, quindi, bisognerebbe ristabilire la corretta attività dei processi metabolici compromessi e sovrapposti fra loro, per arrivare alla guarigione. Nonostante ciò, a seconda dello stadio della malattia, si può ricorrere a trattamenti terapeutici farmacologici, fisici o chirurgici che sembrano dare risultati accettabili:

  • fotochemioterapia con psoraleni (PUVA);
  • terapia topica corticosteridea;
  • fototerapia UVB e laser;
  • terapie chirurgiche o di associazione, come il trapianto di tessuti cutanei o melanociti sani;
  • Lo sbiancamento (a cui si può ricorrere nel caso in cui le chiazze siano estese al di sopra del 50% della superficie cutanea) che consiste nel ricorrere a dei prodotti depigmentanti per schiarire le zone ancora pigmentate ed uniformarle alle chiazze chiare, degradando la melanina.

Perché parliamo solo ora della vitiligine?

In passato, essere affetti da questa patologia portava, a chi ne soffriva, malessere psicologico e frustrazione, soprattutto perché si credeva, erroneamente, che si trattasse di una malattia contagiosaCon il passare del tempo, questo mito è stato sfatato, grazie alla ricerca e alle varie campagne di sensibilizzazione attuate da aziende e singoli. Basti pensare a Winnie Harlow, classe 1994, modella ed attivista Canadese affetta da vitiligine che ha fatto della sua condizione un punto di forza e segno distintivo. Winnie ha raccontato di essere stata vittima di bullismo da bambina ma, nonostante questo, è riuscita a realizzare il suo sogno di diventare top-model. La modella, infatti, dopo essere stata scoperta dalla famosa Tyra Banks, ha sfilato durante passerelle di grande spessore come il Victoria’s Secret Fashion Show, è apparsa sul tappeto rosso del Festival di Cannes e sulle copertine di diverse riviste di moda. Oggi, è uno dei volti più conosciuti al mondo e simbolo di inclusione.

La “Barbie Fashionistas” con vitiligine

Dopo di lei, è stata l’azienda di giocattoli statunitense “Mattel” a muovere dei passi verso l’inclusione di chi si sente “diverso” o non viene accettato. Nel 2020, infatti, sono nate nuove “Barbie Fashionistas”: bambole con protesi o disabilità, su sedia a rotelle,  con corporature diverse, senza capelli e con la vitiligine. Nuove Barbie che offrono ai bambini di tutto il mondo un nuovo punto di vista che rispecchia la realtà, riescono a far sentire i piccoli con difficoltà rappresentati e a far comprendere agli altri che esiste diversità e che chi non ci somiglia non va discriminato.

 

Fonte articolo: Wikipedia.com

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Truccatrice certificata dal 2017, specializzata in diversi ambiti del make-up tra cui beauty, wedding, moda, epoche, body painting ed effetti speciali. Diplomata in Pittura e Decorazione Pittorica, ha poi proseguito i suoi studi accademici ed ottenuto la qualifica di Truccatore dello spettacolo. È stata truccatrice per sfilate di vari brand durante eventi di prestigio quali Milano Fashion Week, Monte-Carlo Fashion Week, “Mare Damare” a Firenze ed “Hera Wedding”, nonchè assistente trucco sul set di “Gomorra 4” e truccatrice in ambito teatrale e televisivo.