Probabilmente fondata nell’ottavo secolo a.C., la città di Thonis-Heracleion si trovava in origine su una delle isole del Delta del Nilo, e oggi le sue rovine sommerse sono rintracciabili nella baia di Abukir, a 2,5 km dalla costa. Prima della fondazione di Alessandria nel 331 a.C., la città conobbe tempi gloriosi come porto obbligatorio di ingresso in Egitto per tutte le navi provenienti dal mondo greco. Aveva anche una importanza religiosa a causa del tempio di Amon, che ha svolto un ruolo importante nei riti connessi con la continuità della dinastia. La città ha subito diverse catastrofi naturali, per poi sprofondare completamente nelle acque del Mediterraneo nell’ottavo secolo d.C. Prima della sua scoperta non era stata mai trovata alcuna traccia della sua esistenza, e il suo nome è stato quasi cancellato dalla memoria del genere umano, conservato solo in antichi testi classici e rare iscrizioni trovate dagli archeologi, tanto da essere classificata come leggenda.

Situata a sole quattro miglia dalla riva, l’archeologo ed esploratore marittimo francese Franck Goddio è riuscito a ritrovarla, dando vita a una delle più incredibili imprese della storia dell’archeologia subacquea. Mentre si stava preparando per un altra immersione ad Abukir in Egitto, si è imbattuto in un blocco di granito, rivelatosi uno dei sette pezzi di una immensa statua dell’antico dio egizio della fertilità, Hapi. Tuttavia, si trattava solo di alcune delle centinaia di incredibili manufatti scoperti e recuperati dal fondo del mare da Goddio e il suo equipaggio.

Thonis era considerata una delle città più importanti prima della costruzione di Alessandria, e numerosi canali la collegavano alla vicina città di Canopus. Tuttavia, la strada che alla fine ha portato a questa incredibile scoperta è stata lunga. Nel 1933, mentre sorvolava la zona, un pilota della RAF notò delle ombre anomale in acqua, e parlò  del suo avvistamento a un membro della famiglia reale egiziana. Poco dopo, un subacqueo fu fatto scendere in acqua per indagare su ciò che il pilota aveva visto ed ha scoperto la testa di una statua di Alessandro Magno. L’antico scrittore greco Erodoto sosteneva che c’erano grandi templi in quella zona, e la storia del pilota ha aumentato i sospetti sugli innumerevoli tesori nascosti sotto il mare.

Alla fine, si è scoperto che aveva ragione: le navi sono state trovate, e si parla di oltre ottanta relitti con, in primo luogo, la scoperta di un tempio e di manufatti specifici. Molte grandi metropoli antiche sono stati distrutte da calamità naturali catastrofiche: i ricercatori dell’Università di Cambridge hanno condotto uno studio sulle placche tettoniche del Mediterraneo e hanno scoperto che una faglia geologica potrebbe aver causato un grande terremoto e uno tsunami nell’anno 365 d.C. Secondo gli scienziati, la catastrofe che ha colpito la regione nel passato potrebbe accadere di nuovo in quanto hanno calcolato che, a causa delle caratteristiche geologiche, la zona è soggetta a sommovimenti catastrofici mediamente ogni ottocento anni.

 

Fonte articolo & foto: https://telodiciamonoisevuoi.altervista.org/2016/04/20/thonis-heracleion-i-segreti-della-mitica-citta-sommersa, Fabio Giovanni Rocco, 20 aprile 2016

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