Stan Lee & Moebius.

Due leggendari autori che, con le loro capacità, hanno rimodellato il Pantheon del fumetto mondiale.

Il primo ha dato vita all’Universo Marvel (coadiuvato da disegnatori come Jack Kirby, John Romita Sr., John Buscema, Gene Colan, Steve Ditko) dando vita al genere narrativo “supereroi con super problemi” dominati dalle loro nevrosi, debolezze, psicosi (rendendoli tridimensionali cosi che il lettore riuscisse ad identificarsi con i propri beniamini).

Il secondo ha rivoluzionato il concetto di “realizzazione grafica” del fumetto, attraverso la sua lunga partecipazione alla serie western Blueberry (di cui ha curato, fino al 1974, ambientazione, testi e disegni) e le sue storie fantastiche-fantascientifiche pubblicate sulla storia rivista Métal Hurlant (sulle cui pagine hanno visto la luce gioielli come Il Garage Ermetico, Arzach e l’Incal, su testi di Alejandro Jodorowsky).

Nel 1988 queste due leggende collaborarono su quella che è considerata la storia definitiva del Surfista D’Argento.

Galactus, Il Divoratore di Mondi, fa il suo ritorno su una Terra nella quale i super eroi Marvel sono scomparsi e, approfittando di ciò, decide di sfruttare il morboso bisogno dell’uomo di essere guidato ad ogni costo, proclamandosi come “divinità liberatrice”, e spingendo gli esseri umani ad abbracciare il loro lato oscuro e i loro desideri più deviati, allo scopo di divorare le energie del Mondo, come atto di “suprema purificazione”, necessaria per rigenerare il cosmo dal peccato.

Ma, sulla sua strada troverà ad aspettarlo Silver Surfer, il quale non ha mai abbandonato il mondo che gli è costato la propria libertà, con il quale sarà costretto ad un “confronto filosofico”, mentre l’Umanità, ripreso il controllo dall’anarchia e dalla follia nella quale era sprofondata, saprà cacciare Galactus, per poi chiedere a Norrin Radd di diventare il loro “profeta”.

Ma lui rifiuterà, lasciando gli abitanti della Terra per le distese dello spazio, nella speranza che essi sappiano imparare dai propri errori, nel tentativo di migliorare e di essere padroni del proprio destino.

Una lezione di fumetto senza tempo.

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