Dopo anni di abbandono ed incuria, grazie agli sforzi del maestro Carlo Morelli – su mandato, nel 2017, dell’allora Cardinale Crescenzio Sepe – la monumentale Chiesa di San Potito – sita in via Salvatore Tommasi 1, nelle vicinanze del Museo archeologico nazionale di Napoli – è stata riportata ai fasti di un tempo. Il tutto grazie all’associazione culturale e musicale Ad Alta Voce Ets, da lui fondata e presieduta, e che è riuscita, dopo quasi sette anni di restauro architettonico, strutturale e artistico a ridare vita a uno dei più meravigliosi luoghi dell’immenso patrimonio culturale di Napoli. Ora che cappella, sacrestia e facciata sono tornati ai fasti del passato, il luogo fungerà da centro culturale dotato di corsi formativi su arte e architettura sacra per giovani studenti che intendono specializzarsi nella valorizzazione e promozione di beni artistici-sacri. Sono previsti, inoltre, laboratori di teatro e tecnico del suono per detenuti affidati e per ragazzi che provengono da contesti socioeconomici svantaggiati, grazie al contributo economico di UniCredit.

FONTEgrandenapoli.it
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