Si chiamano Iclusig, e sono pasticche bianche contenenti Ponatinib, un farmaco inibitore multichinasico, e vengono utilizzate per combattere la leucemia mieloide cronica e la leucemia linfoblastica acuta.

Sono prodotte dal gruppo Takeda e InCyte, e dovrebbero essere disponibili unicamente in ospedale ma, da qualche tempo, è possibile acquistarle anche su Internet, a prezzi alquanto concorrenziali per chi è disposto a pagare.

In realtà, le pasticche di Iclusig disponibili al di fuori delle normali vie di acquisto sono dei falsi, praticamente indistinguibili dalle originali per dimensione, forma, peso e aspetto; al loro interno, però, è contenuto paracetamolo e non il Ponatinib.

Finora, gli unici casi riguardanti questi “farmaci falsi” si sono registrati in Svizzera, dove sono state svolte alcune indagini alquanto scrupolose allo scopo di individuare i “laboratori” dove sono stati realizzati questi pericolosi falsi.

Anche se di nicchia, il mercato illegale di farmaci ha visto implementare la richiesta di determinati prodotti, in primis antitumorali per il seno e la prostata, insieme a antineoplastici per determinati tipi di leucemie.

Coloro che rischiano la propria vita con quello che molti definiscono un mercato parallelo sono, nella maggior parte dei casi, pazienti che non sono coperti da un’assicurazione od obbligati a dover contribuire alle spese delle cure.

I casi più esemplari riguardanti le assicurazioni sanitarie sono quelli che avvengono in America, dove tutto è in mano ai privati, che possono anche negare la stipula di assicurazioni e l’assistenza in rapporto a determinate patologie o in base a preesistenti condizioni di salute.

Quello che in Europa dovrebbe essere un diritto universale garantito per legge da gran parte degli stati, a prescindere dal censo e dal reddito, non sempre viene rispettato, per via degli alti costi di determinati prodotti farmaceutici.

Riconoscere che le spese mediche impreviste possano diventare la causa primaria della bancarotta di decine di migliaia di famiglie è dura da accettare, ma è la verità, per quanto amara.

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