Alcuni giorni fa, sul Giappone, si è abbattuto il tifone Jebi, che ha provocato 11 morti e 300 feriti (altre 30 persone sarebbero morte poco tempo dopo, a causa delle scosse dovute al terremoto scatenatosi nella regione dell’Hokkaido, il cui epicentro è localizzato nella città di Atsuma).

Secondo alcuni studi pubblicati sulla rivista scientifica Pnas, basati sui dati provenienti dalle ricerche del World Meteorological Organization, tali eventi catastrofici sono destinati a ripetersi a macchia d’olio, nel corso degli anni, e a coinvolgere l’intero pianeta, fino a raggiungere le coste marittime dell’Italia, rischiando di provocare immani tragedie.

I fattori scatenanti di un tifone, secondo gli studi degli scienziati che si occupano di tale fenomeno, sono:

  1. Temperatura marina al di sopra di 26,5 °C dalla superficie fino a una profondità che raggiunge i 50 m, e che serve a garantire un apporto duraturo di energia.
  2. Condizioni atmosferiche tipiche della formazione di temporali, con la temperatura dell’atmosfera che diminuisce rapidamente nell’altezza, mentre la media troposfera deve essere relativamente umida.
  3. Una perturbazione meteorologica generata da una perturbazione temporalesca priva di rotazione che attraversa gli oceani tropicali.
  4. Una distanza di circa 10° o più in latitudine dall’Equatore, in modo da poter innescare la rotazione del ciclone.
  5. Assenza o presenza ridotta di cambiamenti importanti di velocità o direzione del vento con la quota, così da poter spezzare la struttura verticale di un ciclone tropicale.

A confermare il collegamento tra l’aumento esponenziale dei tifoni e il riscaldamento globale, inoltre, sono i dati che testimonino come le superfici di gran parte degli oceani tropicali hanno subito, nel corso degli ultimi decenni, un riscaldamento di 0,25 – 0,5 gradi della scala Celsius.

Tali risultati finiscono per dar vita all’ipotesi che, se si proseguirà con il riscaldamento del clima, si potrebbero verificare aumenti dei cicloni tropicali, nella velocità dei loro venti e nelle precipitazioni. per ogni aumento di grado Celsius della temperatura della superficie del mare tropicale, con un potenziale innalzamento del livello dei mari e un aumento delle inondazioni.

Salvare il pianeta è ancora possibile; diamo un futuro ai nostri successori.

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