L’amore romantico rimane tale in tutte le epoche, ed a testimoniarlo sono le scritte sulle pareti di casa o sulle strade pubbliche riportate alla luce a Pompei.          Il Parco Archeologico di Pompei in occasione della festa degli innamorati ha raccolto alcune di queste frasi risalenti a 2000 anni fa, ed è il caso ad esempio del proprietario della Casa degli Amanti, portata alla luce nel 1933, che prende il nome proprio da un quadretto con anatre sul fondo, della zona orientale del peristilio, che recita:“Amantes, ut apes, vitam mellitam exigunt”, che si traduce Gli amanti, conducono come le api, una vita dolce come il miele.

Non mancano anche messaggi che fissano appuntamenti furtivi, come evidenziato dalle scritte su alcune pareti nella Casa degli Amorini Dorati, che deve il nome agli Amorini incisi su foglia d’oro applicati dietro dischetti di vetro, che è possibile ammirare al Mann. Sulla parete settentrionale, all’ingresso della casa, si legge il luogo in cui si davano appuntamento Modesto ed Albana. Non mancavano poi, amanti generosi, in quanto altri messaggi erano accompagnati da doni, come evidenziato dalla dedica all’interno di un’armilla (bracciale) a forma di serpente ritrovata nello scavo del sito di Moregine, a 600 metri a sud delle mura di Pompei. Il regalo è quello di un padrone alla sua schiava, a testimonianza dell’amore provato per lei, ovvero quello di un patrizio per la sua ancella.

 

Fonte foto: Facebook

FONTEVesuviolive.it
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