Sito in Arkansas, tra le cittadine di Lawrence e di Topeka, confluenti con il lago Clinton, il cimitero di Stull è anche noto come “la settima porta dell’inferno” e “il cimitero dei dannati”. Una leggenda molto antica racconta che sul nostro pianeta, esistano ben sette porte che conducono negli inferi, e che in questo cimitero ve ne sia una. La sua “fama sinistra ebbe origine nel 1974, dopo che sul giornale della Kansas University, vennero narrate diverse vicende legate ad oscure presenze. Ciò portò negli anni successivi a vietarvi l’accesso da parte della polizia, per scongiurare danneggiamenti, incidenti e “fatti di sangue”, soprattutto in primavera e nella notte di Halloween, poiché si racconta che il diavolo visiti il cimitero in questi due periodi per “omaggiare” la tomba di una strega che vi è sepolta, e sulla cui lapide è presente il nome “Wittich“, molto simile al termine inglese “Witch” (strega).

Al suo interno si stagliavano, nel passato, cinque maestosi cedri, che si racconta venivano utilizzati per impiccare le streghe, ma oggi di questi alberi ne restano soltanto due. Chi li ha visti da vicino racconta che sembrano emanare un’aria davvero inquietante, come se gli spiriti di coloro che vi persero la vita fossero stati assorbiti da loro; ma quello che più colpisce è che il nome originario del luogo fosse “Skull” (teschio), per via delle ferventi attività stregonesche che si suppone vi si tenessero e che, solo in seguito, il nome sia stato convertito nel meno spaventoso Stull. Si racconta che tra le apparizioni diaboliche registrate e collegate all’attività della “presunta strega di Stull”, vi sia quella di un bambino, che pare essere il figlio della strega e del demonio e che, di tanto in tanto, si aggiri inquieto assumendo svariate forme, tra cui quella di un lupo mannaro. Per di più, durante gli anni novanta, un uomo morì bruciato e un altro fu trovato impiccato su un albero, entrambi nei pressi dello Stull Cemetery, lungo una strada oggi sparita, la “Devil’s road”.

Addirittura, nel 1993, ventotto anni fa, Giovanni Paolo II, preoccupato dalle dicerie del luogo, decise di far cambiare rotta all’aereo papale per scongiurare il pericolo di passare nello spazio aereo del cimitero. La vicenda ebbe una grande risonanza mediatica e contribuì a rinforzare la leggenda, oltre a incrementare le visite da parte di curiosi del paranormale nella zona.

Fonte articolo: brividihorror.it

Fonte foto: flickr.com

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