Di recente, il vulcano siciliano Etna ha subito una serie di potenti eruzioni, che sembrano aver generato, come effetto a sorpresa, il superamento della sua stessa massa, diventando ancora più alto. Tale ciclo vitale, innescatosi sul finire dell’anno scorso, caratterizzato da una molteplicità di fenomeni parossistici intensi, gli ha permesso di crescere in altezza nel cratere di Sud-Est, che ha finito per superare la precedente vetta, appartenente al Cratere di Nord-Est, e ora la nuova vetta dell’Etna è ora collocata a 3557metri d’altezza, trentuno in più rispetto al passato.

Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il Cratere di Sud-Est risulta essere il più giovane e il più attivo dei quattro crateri sommitali dell’Etna, avendo superato il Cratere di Nord-Est, che da oltre quarant’anni veniva giudicato come il punto più alto del vulcano siciliano e, nel 1980 questo cratere riuscì a raggiungere l’altezza massima di tremila trecentocinquanta metri, che finirono per diminuire nel corso degli anni successivi per via dei crolli dei suoi orli per poi giungere, nell’estate del 2018, a tremila trecento ventisei metri, e venendo poi superato dal Cratere di Sud-Est.

Per l’associazione dei vulcanologi italiani, se si dovesse tornare indietro nella storia, e basandosi su alcune stime scientifiche, oltre quindicimila anni fa l’Etna riuscì a raggiungere un’altezza tra i tremila cinquecento e i tremila seicento metri. Negli ultimi quindicimila anni, si verificò un profondo fenomeno di calderizzazione, con una forte eruzione esplosiva che finì per produrre uno sprofondamento dell’Etna che scese a circa tremila duecento metri finendo, nel corso dei millenni a crescere in altezza è tornata a crescere.

 

 

FONTEvirgilio.it
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