La solidarietà a Napoli non conosce ostacoli, anche in un momento così difficile, ed infatti, professionisti, volontari e singoli cittadini, si sono resi disponibili donando alimenti, medicine, ed aprendo le proprie case per accogliere i rifugiati ucraini. Da un punto di vista istituzionale invece, si è attivato il Comune per ricongiungere le famiglie e garantire permessi umanitari temporanei a donne e bambini. In sole 12 ore, i napoletani hanno offerto 580 posti letto, come ha spiegato l’assessore Trapanese con un comunicato, in cui sottolinea come immediata sia stata la risposta dei partenopei, non solo mettendo a disposizione dei meno fortunati camere di casa propria, ma intere abitazioni.
In 12 ore sono arrivate 600 mail, in cui vengono offerti oltre ai 580 posti letto, anche aiuti professionali di circa 100 psicologi, 150 mediatori, e 180 offerte di medicinali.
Nel frattempo la Prefettura ha definito come procedere per l’accoglienza e l’accompagnamento di rifugiati, ed infatti sono stati predisposti due centri di registrazione mobili, così da fare uno screening sanitario, ovvero i tamponi covid, per poi  convogliare gli ospiti presso l’albergo covid sito all’Ospedale del Mare, dove verrà effettuato uno screening più completo. Sperando che non vengano rilevati problemi di salute, il Comune, con l’assessorato al Welfare, si occuperà di ricollocare e accogliere i nuclei familiari nelle strutture che da ieri stanno aderendo al form sul sito del Comune di Napoli. Chiaramente in un momento iniziale le strutture autorizzate alberghiere ed extralberghiere, ostelli e comunità, saranno predilette per l’accoglienza e successivamente sì passerà agli alloggi privati.
FONTEVesuviolive.it
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