Continuiamo a giocare con le carte napoletane… ma questa volta con l’Esoterismo ed oltre.
Da sempre i semi e le figure di queste carte spagnole-arabe che nel nostro territorio, di Campania fertilissima, e di una città dalla vena pulsante per il magico-propiziatorio-religioso non poteva che attecchire e reagire con piena enfasi al misticismo profano che le stesse carte hanno nella loro iconografia. La cartomanzia, nonostante la commercializzazione odierna, fa parte della nostra tradizione e i significati occulti, i cui segni si fanno portatori di messaggi misteriosi, divengono comunque parte di una tradizione culturale e di usi e costumi del/nel tempo.
Oswald Wirth, esoterista e scrittore svizzero, uno dei più noti studiosi dei Tarocchi, fornì un’interpretazione esoterica dei semi disegnati sulle carte. Ad esempio:
il seme dei Bastoni, che richiama un simbolo fallico, di comando e di virilità, può rappresentare il bastone augurale, ovvero un emblema della potenza generatrice maschile. Di conseguenza egli raffigura il Padre. È inequivocabile il legame con l’ancestrale culto di Priapo (per dipiù molto sviluppato in Campania e a Napoli), che celebrava la potenza-fertilità del suo fallo. All’inizio del XIX secolo nell’Italia meridionale, iniziò a diffondersi il tatuarsi sul braccio tra i capi della malavita, l’Asso di bastone, quale segno di riconosciuto prestigio. Ricordando che nella ‘lettura delle carte’ anche il posizionamento modifica il significato, per esempio, l’Asso di Bastoni, assume significati per come si presenta: diritto, indica un’idea innovativa, preannuncia qualcosa di nuovo; al rovescio può significare impotenza o fallimento delle unioni sentimentali. Questa carta, preceduta dal Quattro di Denari può indicare letto d’amore, mentre con le carte di Spade indica risvolti negativi.
Per quanto riguarda il seme delle Coppe, la sua stessa forma, richiama la femminilità, la fertilità e, per estensione, la Madre. Di conseguenza le coppe vengono lette come l’amore, sono associate al seno della donna e ai culti di Bacco con i relativi piaceri conviviali. La lettura del Due di Coppe si interpreta come l’unione carnale e spirituale e richiama alla mente i Dioscuri, Castore e Polluce, due gemelli uniti indissolubilmente. Al diritto la carta è portatrice di benefici, collegata all’amore, all’amicizia o alla fratellanza, mentre al rovescio inverte il suo aspetto positivo, indicando separazione.
Un riferimento a parte merita l’Asso di coppe, raffigurato simile ad un’anfora, con due manici e coperchio, dipinto con tre colori (dorato, rosso, blu), con una figura mitologica (forse Bacco) incisa sul penultimo bordo. Esso rappresenta la gioia, il calore umano, la casa e l’armonia familiare, ispirando sensazioni di benessere e di stabilità, ma dal punto di vista esoterico, è associato al principio della fecondità femminile ed al “Sacro Graal”, inteso come dispensatore di benefici e di abbondanza.
Eccoci davanti al seme delle Spade, che simboleggia sia la forza difensiva, sia quella offensiva. Esso richiama l’unione degli opposti, ossia maschile e femminile, e l’azione penetrante del Verbo. Un esoterico richiamo alla spada dell’antico Ares, il dio della guerra ed indica la capacità decisionale e la carriera, quindi il potere, portandoci nel campo della ferrea volontà realizzatrice.
Infine, non da meno, il seme dei Denari od anche Ori. È espressione dell’azione spirituale, che riconduce la Trinità all’unità. Eccoci quindi al simbolismo della ricchezza, tondeggiante e luminoso, che richiama la tradizionale immagine del Dio Sole, proveniente dal culto elioteista dell’antico Oriente, figlio dei culti Egizi di Ra o di Apollo, che proprio a Napoli fiorirono a partire dall’ultima parte del Medioevo.
Insomma, per come le posizionate, per come si presentano, per come sono abbinate tra loro le carte napoletane rivelano esoteriche visioni o predestini… ma nel frattempo io faccio di nuovo Scopa!
fonte ph di copertina: servizifree.it