Con la situazione “Coronavirus” sempre in prima pagina, tutti guardano al Sud Italia, ed ai suoi pochi contagi rispetto al Nord. Chiaramente ciascuno dice la sua in merito, ed ora è l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, a parlare. Intervistato da ‘Libero’, ha sottolineato come le misure adottate siano servite a evitare numeri peggiori.

“Le misure che abbiamo previsto hanno prodotto un grande risultato, noi avevamo di fronte proiezioni agghiaccianti fatte dai nostri analisti, per questo abbiamo messo in campo misure di contenimento per evitare di avere centinaia di migliaia di contagiati in più. Senza le misure adottate grazie alle nostre insistenze sarebbe stato un disastro”.

Chiaramente i numeri smentiscono le sue parole. La Lombardia ha registrato 66.236 contagiati e 12.213 decessi al conteggio di ieri (+163 solo domenica). Le stesse ordinanze adottate dalla Regione Campania, in Lombardia sono entrate in vigore con grande ritardo.

Non contento, Gallera ha poi affermato come sia stata Milano a salvare il Sud, tanto che il giornalista di ‘Libero’ chiede: “Quindi il Sud è stato salvato dal Nord?”.

Gallera:“Certo, assolutamente. Se noi non ci fossimo opposti con rigidità al governo, il Sud il 7 marzo non sarebbe stato chiuso. Invece abbiamo sbattuto i pugni sul tavolo chiedendo misure restrittive. Grazie a questo le altre Regioni ci hanno seguito e abbiamo ridotto il contagio. Ora tutto deve ripartire, ma nella garanzia della massima sicurezza sanitaria”.

Ma Gallera dimentica che il 7 marzo il Sud fu “invaso” dalla fuga di abitanti del Nord dopo un’anteprima (pare diffusa dall’ufficio stampa della regione lombarda), del decreto di Conte che chiudeva della Lombardia. Poi l’8 sera, in una conferenza stampa Conte annunciava la chiusura non del Sud ma della Lombardia e di 14 province.

Tante le inchieste aperte in Lombardia in merito alla gestione dell’emergenza sanitaria, tanto da ipotizzare un commissariamento della Regione. Un’ipotesi che Gallera rifiuta:

“Ma siamo alla totale deformazione della realtà. Non si può paragonare la Lombardia ad altre regioni dove non ci sono stati focolai come i nostri. Peraltro sembra che qualcuno abbia completamente perso la memoria. Possibile non ricordare che, ai primi di marzo, i sindaci e gli scienziati dicevano che le città non si dovevano fermare, che il Covid-19 era un’influenza, che tutto si sarebbe risolto velocemente? Siamo stati gli unici a chiedere misure più incisive al governo“.

Ma…Milano fu la prima città a lanciare l’iniziativa ‘Milano non si ferma’. E ora, nonostante gli 800 casi registrati ieri, vuole ripartire.

FONTEVesuviolive.it
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Dott.ssa Assunta Mango, laureata in economia all’Università Federico II, giornalista, scrittrice, ricercatrice e mobility manager, addetta alla selezione e valutazione del personale nonché progettista presso il Comune di Napoli. Ha pubblicato: “Napoli Esoterica: I tre Decumani“, "Tempo e Tradizioni: I mestieri nel Presepe Napoletano", "Storie e leggende tra i due laghi“, "Mirate al cuore", "Io, sono Giuditta". Regista e sceneggiatrice di commedie teatrali e socia fondatrice dell’Associazione “Oltre i Resti“.