Robert Lisowski, il cittadino polacco che era riuscito ad evadere dal Carcere di Poggioreale due giorni fa, è stato catturato dalla Polizia al corso Garibaldi a Napoli.

Gli investigatori hanno setacciato tutta la zona circostante ed in particolar modo, quella della Stazione ferroviaria centrale bloccandolo al Corso Garibaldi. L’uomo è stato quindi condotto in Questura.

Di grande rilievo però è il commento di don Franco Esposito, cappellano del carcere in riferimento alla fuga di Lisowski,  riuscito a scappare calandosi con una corda fatta delle lenzuola del proprio letto dal muro di cinta del carcere. “E’ scappato un detenuto da Poggioreale; embé?”

Tali parole, dure e sarcastiche, non fanno altro che denunciare l’invivibilità e le difficoltà operative che il corpo di polizia subisce a Poggioreale, per via della presenza di 1000 detenuti in più rispetto alla normale capienza in una struttura vecchia e inadatta ormai alla detenzione.

“Perché stupirsi davanti a una evasione dal carcere? È la cosa più naturale che possa accadere. Quello che è innaturale è tenere rinchiuse delle persone in una situazione disumana e degradante”. Prosegue don Franco Esposito, evidenziando come, ad esempio, un massimo di 2 o 3 agenti debba sorvegliare 150 detenuti quasi ogni giorno, dimostrando che, ormai, sono coperti solo i minimi livelli di sicurezza necessari a una tale struttura.

Tre anni sarebbero dovuti iniziare i lavori di ristrutturazione di 5 padiglioni obsoleti del carcere, ma finora, ci sono state solo 2 visite senza che si sapesse la possibile data di inizio dell’operazione, per la quale il Ministero delle infrastrutture ha destinato 15 milioni.

FONTEAnsa.it
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