Tra le battaglie più note dell’antichità la battaglia di Alesia viene ricordata soprattutto per le tattiche militari adottate da Caio Giulio Cesare. A questa battaglia parteciparono almeno 10 legioni romane ed altri 10.000 ausiliari (Numidi, germani, originari delle Baleari). Lo schieramento romano era forte di ben 50.000 uomini. I Galli presenti ad Alesia erano circa 80.000 oltre agli abitanti della città. In loro soccorso giunsero almeno 240.000 Galli e 8000 cavalieri.

La battaglia si svolse ai primi di settembre del 52 A.C. Vercingetorige, capo riconosciuto della coalizione gallica, era convinto che i Romani sarebbero stati sconfitti facilmente. Alesia si trovava su una posizione variamente fortificata in cima ad una collina ed era circondata a valle da almeno 3 fiumi. Il sistema di fortificazioni ideato da Giulio Cesare in questa battaglia fu veramente sorprendente: mai prima d’ora era stato utilizzato. Le fortificazioni erano costituite da una controvallazione interna e da una circonvallazione esterna. Contro quest’ultima si abbatté una forza gallica di almeno 5 volte più numerosa delle forze romane, ma senza alcun esito. Le due fortificazioni lunghe dai 15 ai 20 chilometri comprendevano due valli su cui era stata eretta una palizzata, due fosse larghe e profonde vari metri. Sotto la palizzata furono piantati ostacoli di legno, poi due fossati, ordini di cippi, cioè tronchi d’albero o rami robusti con cima aguzzata, piantati saldamente nel terreno, gigli, cioè grossi pali appuntiti e sporgenti in parte, stimoli, cioè piuoli con uncini di ferro infilati nel terreno, diverse torri di guardia a tre piani a 25 metri l’una dall’altra e fortini con corpi di guardia. Erano anche stati apprestati campi per le legioni e per la cavalleria.

I Romani quindi combattevano su due fronti, uno interno ed uno esterno. Praticamente si trattava di fortificazioni irte di ostacoli e difficili da superare agevolmente. Questa fu una delle tante tattiche militari utilizzate da Giulio Cesare nelle diverse battaglie a cui partecipò. Si distinse per la rapidità nei movimenti militari ma anche per la ferrea disciplina militare a cui sottopose le sue legioni, che lo seguirono sempre, anche in occasione della marcia su Roma, passato il fiume Rubicone. I Galli ad Alesia furono sconfitti dopo giorni di combattimenti e Vercingetorige finalmente si arrese. Fu imprigionato ed in seguito giustiziato.

FONTEDe Bello Gallico di Giulio Cesare.
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