Sulle pagine della rivista scientifica Communications Earth and Environment del circuito Nature, pochi giorni fa, è stata data alle stampe la ricerca “Dynamic ice loss from the Greenland Ice Sheet driven by sustained glacier retreat”, sui ghiacciai della Groenlandia.

In essa, viene illustrato come la sua calotta glaciale abbia raggiunto una sorta di “punto di non ritorno”, proseguendo nel processo di scioglimento indipendentemente da ciò che si cercherà di tentare per contrastarne il cambiamento climatico.

In breve, la calotta ha perso tali quantità di ghiaccio da ritrovarsi condannata a scomparire, senza che si possa tentare di contrastare in alcun modo il riscaldamento globale, anche riuscendo a mantenere il clima molto più freddo di quello attuale.

Tali, drammatici risultati sono stati raggiunti grazie a un gruppo di ricerca internazionale guidato dagli scienziati della Scuola di Scienze della Terra dell’Università Statale dell’Ohio, Stati Uniti, in collaborazione con i colleghi del Dipartimento di Earth System Science dell’Università della California di Irvine e dell’Istituto di Ricerca Marina e Atmosferica dell’Università di Utrecht (Paesi Bassi).

Il gruppo di ricercatori – coordinati dalla professoressa Michaela D. King, membro del Byrd Polar and Climate Research Center dell’ateneo di Columbus – ha analizzato i dati satellitari mensili di un arco temporale degli ultimi 40 anni di oltre 200 ghiacciai della regione mostrando come, dall’inizio del nuovo millennio, si sia registrata un’enorme perdita di massa ghiacciata che non ha potuto essere ripristinata dalle nevicate delle stagioni fredde.

A causa di tali avvenimenti, dal 1985 i principali ghiacciai hanno finito di ritirarsi in media di ben 3 chilometri ogni anno, mentre dal 2000 in poi, sono andate perdute all’incirca 450 miliardi di tonnellate di ghiaccio.

Con lo scioglimento completo della calotta – che rappresenta il secondo corpo ghiacciato più esteso della Terra dopo l’Antartico – si giungerebbe, entro l’anno 3000, a un aumento di ben 7 metri del livello del mare, portando alla sparizione sott’acqua di tutte le aree/metropoli costiere, insieme a numerosissime isole – in particolar modo nell’Oceano Pacifico – e a intere regioni del pianeta.

Articolo precedenteFiume Sarno – Bloccati nuovi scarichi abusivi
Articolo successivoApple – raggiunto il valore di 2.000 miliardi di dollari