Pochi giorni fa, il Comune di Amalfi ha inaugurato il nuovo allestimento del Museo della Bussola, presente all’interno dell’Arsenale Repubblicano. Ad essere esposti reperti archeologici che sono stati rinvenuti nello specchio di mare che bagna la città: tra di essi codici / pergamene / monete antiche / strumenti nautici. A completamento del tutto, un plastico dedicato all’Amalfi medievale, che documenta ed illustra la sorprendente storia di quella che è stata un’antica Repubblica Marinara.

Nella raccolta messa in mostra, vi sono importanti testimonianze sull’evoluzione degli strumenti di orientamento nautico, come la bussola con la quale vennero rivoluzionate le tecniche di navigazione, aprendo le porte dell’oceano verso il nuovo mondo alla “Città-Stato”, sorta nell’839 e che rimase indipendente fino al 1135. Ad essere esposti anche opere e cimeli che rappresentano le fondamentali vicende storiche, come le Pandette di Giustiniano, trafugate dai Pisani nel saccheggio del 1135 e riproposte nella riproduzione anastatica del 1910. Come pure la Tabula de Amalpha, codice sul diritto della navigazione nell’area del Mediterraneo, e le Consuetudines Civitatis Amalphiae del 1274. A concludere il tutto, cartografie e mappe dell’antico Ducato, insieme agli artistici costumi usati per il corteo della Regata Storica, e che fanno rivivere il fascino di una delle più straordinarie pagine della nostra storia.

Nonostante la sua certa origine romana, la nascita della città di Amalfi rimane ancora oggi avvolta nel più fitto mistero. A confermare ciò, il fatto che gran parte dei reperti provengono dai fondali, a testimonianza di come il litorale costiero fosse regolarmente solcato dalle navi. Tra gli oggetti esposti vi sono numerosi contenitori e anfore di varia produzione – siciliana / orientale / araba – che sembrano poter confermare i rapporti diretti con diversi territori dell’area mediterranea. Il tutto rende credibile la sua trasformazione in una potenza riconosciuta tra il IX e il XII secolo grazie all’abilità sul mare e alle grandi virtù diplomatiche dei suoi abitanti, che permise loro di navigare da Oriente a Occidente, per poi sviluppare proficui rapporti economici che la portarono a diventare il principale punto di scambi commerciali fra il mondo italico, l’impero bizantino e i territori arabi.

FONTEvesuviolive.it
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