L’amare il proprio lavoro costituisce la migliore approssimazione concreta della felicità sulla Terra”, come scriveva Primo Levi in una delle sue poesie, riuscire a trovare un lavoro che possa soddisfare l’uomo, rende quest’ultimo appagato e felice della propria esistenza.

Oggi 1° Maggio, viene celebrata la festa dei lavoratori per ricordare tutte le lotte fatte dagli uomini per riuscire ad ottenere i giusti diritti e una riduzione delle ore lavorative.

In questo momento, per moltissimi italiani, la situazione economica li vede in ginocchio; le attività sono sospese da diversi mesi e la possibilità di riuscire a mettere il piatto a tavola per sfamare la famiglia non è sempre azione garantita.

Io mi sento una nullità, ho dato la mia parola a mia figlia, quella di renderla sempre felice. Ti viene un’angoscia, una tristezza e continue domande: Che cosa ne sarà di noi?

Io dovrò buttare i miei operai in mezzo ad una strada, com’è già successo con 5 di loro che purtroppo sono andati via.

Speri sempre di poter dare il meglio ai tuoi figli, ma in questo momento non puoi nemmeno assicurargli un futuro!

La voce di tanti lavoratori in questo giorno è più dolorosa che mai, tanti gli uomini che non ottengono buoni contributi, poche le possibilità di coloro che riescono a ricevere uno stipendio nonostante la grave situazione attuale: molti i titolari che non possono permettersi di pagare i propri dipendenti, non avendo la forza economica.

Tre dipendenti più due occasionali che ho dovuto lasciare per forza di cose a casa, con figli e mogli. Non riescono ad andare avanti, c’è chi mi chiede di poter avere prestiti economici e chi prova ad andare avanti con le pensioni dei nonni, che come sempre, anche in questa circostanza mostrano la loro piena vicinanza.

Sono un padre, ho tante spese da affrontare, bollette da pagare per poter dare la luce ai miei figli, quella che meritano e che gli ho promesso di riuscire a garantire sempre!

Oggi 1 maggio, festeggiamo i lavoratori, gli uomini che si sono battuti per ricevere ciò che gli spetta: un buon lavoro fatto da ore giornaliere accessibili ed un buon compenso economico. Il virus, tra le tante preoccupazioni che ha inculcato nelle nostre menti, vede quella che riguarda la ripartenza economica, tra le protagoniste. Essere un capo famiglia, diventa un ruolo di grande responsabilità personale e sociale. A tutti i lavoratori in forti difficoltà: “Siate fiduciosi, perché chi è sempre stato un uomo capace di grande forza d’animo nella vita, riesce sempre a rialzarsi da qualsiasi tempesta!

FONTEfanpage.it
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Dott.ssa Marianna Amendola, laureata in Scienze della comunicazione presso l’universita Suororsola Benincasa. Iscritta attualmente al corso magistrale di comunicazione pubblica politica e sociale presso l’università Federico secondo. Insegnante e tecnico societario iscritta all'albo degli istruttori di ginnastica ritmica presso la FGI.