Da alcuni giorni, ormai, il governo di Pechino ha deciso di entrare in azione per ridurre lo spreco alimentare nel Paese.
Secondo i dati diffusi dai media locali, i cinesi sprecano in media l’11% dei loro piatti. Questo cibo, se fosse risparmiato, potrebbe sfamare 50 milioni di persone l’anno.
Per la verità una campagna del genere era già iniziata nel 2012, quando lo spreco alimentare era quasi quattro volte più grande di quello attuale.

A seguito della proposta, l’associazione dei ristoratori di Wuhan ha introdotto la “regola -1”. Secondo questa direttiva, i gruppi che si recheranno al ristorante, saranno obbligati a prendere una porzione in meno rispetto al numero dei commensali.
Allo stesso tempo, gli equivalenti cinesi del nostro YouTube stanno vietando i video dei “grandi mangiatori”, molto popolari nel Paese, dove una persona arriva a mangiare anche per 50 (con evidenti danni per la salute).

Oltre all’immoralità, lo spreco alimentare preoccupa il governo cinese per un altro motivo.
Le gravi inondazioni, le invasioni di locuste e la peste suina che hanno colpito la Cina in passato, hanno già portato ad una crescita dei prezzi del 10% per il riso e dell’83% per la carne di maiale.
Secondo le stime, la situazione potrebbe peggiorare.
La strategia è quindi quella di spalmare il peso della crisi su tutti i cittadini, così che nessuno sarà danneggiato particolarmente.

Ma come se la passa il resto del mondo?
Secondo un sondaggio della Coldiretti, nel corso del 2020, il 54% degli italiani ha adottato strategie per ridurre lo spreco alimentare.
Che sia stato il tempo passato in quarantena o un’improvvisa ventata di buonsenso a spingere i nostri connazionali ad una maggiore consapevolezza non ci è dato sapere, ma certo il resto del mondo non ha fatto lo stesso.
Secondo la FAO, infatti, ogni anno nel mondo si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo (per il 2030 si crede che ne saranno sprecate 2 miliardi l’anno).
A fronte di ciò, e per auspicare un cambio di rotta, è importante ricordare che attualmente più di 800 milioni di persone soffrono la fame e più di 8 milioni muoiono ogni anno per mancanza di cibo o cause correlate.

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