Come in un film di Spielberg, un’equipe di scienziati ha scoperto ed isolato un batterio nella Solfatara in grado di contrastare l’azione dei pesticidi. L’obiettivo da raggiungere è il biorisanamento, con una strategia del tutto innovativa.

Si tratta di una tecnologia di bonifica ambientale basata sul metabolismo microbico di determinati organismi in grado di biodegradare o detossificare sostanze inquinanti. Il “sulfolobus solfataricus” è una specie di batteri appartenente al regno degli archibatteri. Si tratta di un termoacidofilo, ciò significa che vive in condizioni estremamente acide e calde. Infatti, all’interno della Solfatara crescono a temperature intorno agli 80 gradi e ad un ph tra il 2 e il 4 e in presenza naturalmente di zolfo che in pratica acquisiscono per sostenersi e produrre energia.

Producendo particolari enzimi questi batteri sono in grado di ridurre la potenzialità dei pesticidi.

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