Le indagini della procura di Genova hanno fatto luce su un caso pieno di tristezza e povertà d’animo: protagonista la 38enne Giulia Stanganini che durante il primo lockdown è stata accusata per aver ucciso il figlio di soli 3 anni e poi la madre, Loredana Stuppazzoni smembrando il corpo successivamente per nasconderlo.

Sono stati molto importanti i pubblici ministeri Sabrina Monteverde e Stefano Puppo che grazie alla coordinazione di Francesco Cozzi hanno fatto delle ricerche spigolose e attente per poi chiudere le indagini con un ulteriore informazione: in famiglia c’erano stati anche diversi maltrattamenti.

La Stanganini viveva con la madre e le indagini hanno dimostrato che quest’ultima aveva trattato in modo terribile la madre, picchiandola e rubandole dei soldi continuando ad umiliarla in moltissime circostanze. La signora Loredana si è spesso trovata a dover scappare dalla propria casa dopo che la figlia l’aveva ferita con le forbici o le aveva stretto forte le mani intorno al collo, inoltre Giulia si era anche impossessata della liquidazione della povera vittima, ottenuta dopo il pensionamento dal posto di bidella, falsificando la firma.

Se in un primo momento la morte del figlioletto era sembrato un incidente, dopo l’uccisione della madre, gli investigatori sono riusciti a risalire ad una verità buia: il piccolo era stato anch’esso ammazzato dalla madre.

Giulia si era presentata in questura dichiarando che aveva fatto a pezzi il corpo della madre solo dopo averla trovata impiccata in bagno, ma gli investigatori non hanno dato minimamente credito alle parole della giovane, iniziando delle ricerche che hanno testimoniato i fatti poc’anzi raccontati.

Queste storie dimostrano quanto la mente di alcune persone possa avere seri squilibri psicologici, e come rappresentino la causa della morte di persone innocenti.

FONTEAnsa.it
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Dott.ssa Marianna Amendola, laureata in Scienze della comunicazione presso l’universita Suororsola Benincasa. Iscritta attualmente al corso magistrale di comunicazione pubblica politica e sociale presso l’università Federico secondo. Insegnante e tecnico societario iscritta all'albo degli istruttori di ginnastica ritmica presso la FGI.