Scoperto un antico fiume nel deserto del Sahara, di cui nessuno conosceva l’esistenza, grazie a immagini satellitari di cui si sono serviti gli scienziati scopritori dell’antico alveo sotterraneo. Il deserto del Sahara è il più grande deserto caldo nel mondo, una distesa di sabbie mobili dove solo la più resistente fauna selvatica può sbarcare il lunario, riuscendo ad estendersi in tutto per nove milioni quattrocentomila km2 nel nord Africa, una superficie paragonabile a tutti gli Stati Uniti. Le immagini satellitari hanno rivelato che il deserto non è sempre stato una zona morta così asciutta e, in uno studio pubblicato su Nature Communications, i ricercatori guidati da Charlotte Skonieczny di IFREMER (L’Institut Français de Recherche pour l’Exploitation de la Mer), hanno presentato la prova di un sistema fluviale antico in profondità sotto le sabbie del deserto.

Secondo il team, questi paleo-alvei persi, si sono periodicamente riattivati come sistemi fluviali durante i cicli più caldi del clima, che sono chiamati periodi africani umidi (AHPs) e, il più recente si è concluso solo seimila cinquecento anni fa. In termini di strutture geologiche, in generale, i paleo-alvei sono associati con l’assenza di acqua corrente e di sedimentazione, tuttavia, questo grande sistema di paleo-fiume è probabilmente collegato a una grande quantità di risorse idriche fossili, falde idriche superficiali, site dove sono stati mappati i canali; questo dà loro un po’ di informazioni geografiche interessanti su dove praticare la ricerca di nuove risorse idriche nelle regioni desertiche.

Skonieczny ed i suoi colleghi, sono stati in grado di identificare il paleo-fiume grazie ad un sistema satellitare orbitale chiamato Phased Array tipo L-band Synthetic Aperture Radar (PALSAR) e, utilizzando sensori a microonde, hanno potuto scrutare diversi metri sotto le sabbie sahariane e rilevare l’acqua fossile che ancora scorre lì. Al momento, con questi dati, il team ritiene che il fiume si estenda per oltre 520km sotto il paesaggio desertico, e può essere collegato ad un sistema paleo-acquatico molto più grande, chiamato la valle del fiume Tamanrasett, che è stato descritto come un possibile vasto sistema idrografico antico che, secondo lo studio, avrebbe rango dodicesimo attualmente tra i primi cinquanta bacini idrografici più grandi di tutto il mondo.

Si potrebbe riattivare questo sistema fluviale seguendo i cicli caldo-umido sopra descritti? A causa dei cambiamenti climatici provocati dall’uomo, è difficile rispondere con sicurezza, dato che senza impatti antropici, si sarebbe potuta ipotizzare una potenziale riattivazione della parte costiera del fiume Tamanrasett durante il prossimo periodo umido africano; tuttavia, considerando la perturbazione globale in corso del sistema di climatizzazione per l’aumento di gas serra, solo lo sviluppo di modelli climatici potrebbe essere in grado di fornire alcuni indizi nel prossimo futuro. Nel frattempo, Skonieczny ed i suoi co-autori sperano di utilizzare i satelliti per dare la caccia ad altri fiumi nascosti sotto la sabbia, dato che altri grandi sistemi paleo-fiumi sono ancora da scoprire nel Sahara, con l’aiuto dei dati radar orbitali, mentre il deserto sembra immobile ed eterno con la sua distesa di sabbia dalla nostra prospettiva sulla Terra, ma visto dallo spazio si è rivelato molto più dinamico e vivo scoprendo quello che forse mai si sarebbe potuto pensare di trovare, come fiumi nascosti sotto la sua superficie; si sta guardando nello spazio per scoprirne i segreti, ma c’è ancora molto da scoprire, sul nostro pianeta.

Fonte articolo & foto: Roccoblogger, https://telodiciamonoisevuoi.altervista.org/2015/11/12/scoperto-antico-fiume-nel-deserto-del-sahara, 12 novembre 2015

Articolo precedenteA Napoli la compagna di Sting per preparare il suo prossimo lavoro
Articolo successivoQuando volevamo fermare il mondo