Dai dati dell’11 gennaio, risulta che la Campania ha somministrato più dosi di vaccino di quelle che ha ricevuto: 68.138 con 67.020 a disposizione praticamente il 101,7%. Molti sui social hanno gridato al miracolo, ma la spiegazione ci giunge dal portale governativo dedicato alla distribuzione dei vaccini.

Il sito del ministero della Salute presenta un report in continuo aggiornamento dedicato ai vaccini. E proprio tale report spiega come sia possibile somministrare più dosi rispetto a quelle consegnate.

“Le quantità consegnate – si legge sul portale – sono calcolate considerando, al momento, 5 dosi per fiala. Pertanto, eventuali valori percentuali superiori a 100 evidenziano l’utilizzo della sesta dose”.

Anche l’Umbria (non solo la Campania) presenta un numero di vaccinati superiore al numero dei vaccini disponibili con 10.057 dosi somministrare su 9.835 consegnate, una percentuale pari al 102,3%.

La domanda che si pongono molti cittadini è: ricavare 6 dosi per fiala, invece di 5, è sicuro?

Il 28 dicembre l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha confermato che da ogni fiala di vaccino Pfizer-BioNTech contro il coronavirus è possibile ricavare 6 dosi, una in più rispetto a quanto indicato dall’azienda produttrice.

Sarà possibile farlo sfruttando la quantità di vaccino residuo, disponibile in ciascuna fiala dopo averne ricavato cinque dosi, seguendo una procedura approvata nei giorni scorsi anche dall’Fda, il soggetto americano che si occupa di farmaci.

Ogni dose va infatti diluita con acqua e fisiologica per ricavarne 5: si sale a 6 usando siringhe di precisione.

Ciò significa che l’Italia potrebbe avere fino al 20% di dosi in più di vaccino rispetto a quanto previsto: entro settembre del 2021 se ne attendevano 27 milioni di dosi, potrebbero diventare 32 milioni.

 

Fonte: VIRGILIO NOTIZIE | 12-01-2021

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