Tante informazioni affollano ogni giorno telefoni, giornali e telegiornali, ma capita spesso che, in questo gran volume, finiscano per smarrirsi proprio le notizie più importanti, quelle che cambiano il mondo.
Dopo un secolo di ricerche, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dato la propria approvazione a “Mosquirix”, il primo vaccino contro la malaria.
Per milioni di persone esposte a questa parassitosi (malattia causate da parassiti), nei Paesi più poveri del mondo, una rapida distribuzione del farmaco potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte.

La malaria è una delle malattie più letali che l’Umanità abbia mai affrontato, ed anche una delle nostre compagne di più lungo corso.
Presente fin dai tempi dei dinosauri, la malattia si trasmette attraverso la puntura di una zanzara infetta, che, nel succhiare via il sangue alla vittima, rilascia involontariamente il parassita Plasmodium.
Il suo nome, che è invariato anche nella lingua inglese, significa letteralmente “mala aria” e si riferisce probabilmente al rischio di infettarsi nelle vicinanze di paludi, dove l’aria è maleodorante e le zanzare sono solite deporre le loro uova.
Nonostante nel corso del ‘900 la malaria abbia imperversato in quasi tutto il mondo, verso la fine del secolo, una serie di scoperte hanno dato grandi contributi alla cura del morbo, riducendone notevolmente la mortalità.
Fino ad ora, però, non era stato mai realizzato un vaccino funzionante.

Attualmente le aree più colpite dalla malaria sono l’Africa, il Sud America e il Sudest asiatico, mentre nei Paesi sviluppati la malattia è praticamente estinta.
Secondo le stime dell’OMS, ogni anno il morbo uccide quasi mezzo milione di persone, la metà dei quali sono bambini sotto i 5 anni.
Ed è proprio a loro, ai bambini, che il vaccino è mirato: si stima che con quattro iniezioni ed un’efficienza del 50%, “Mosquirix” possa salvare la vita di decine di migliaia di bambini ogni anno.
Nonostante il vaccino sia efficace fino ai 4 anni di età, resta ancora da sviluppare un prodotto analogo per proteggere ragazzi e adulti. Anche se, si può ragionevolmente sperare, che, le scoperte che hanno portato a “Mosqurix”, ci mettano sulla via giusta per sconfiggere definitivamente la “mala aria”.

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