Napoli. “Fratello vatti a coricare”
Chi non ricorda questa frase nel film celeberrimo di Vittorio De Sica “Pane Amore e…”
La battuta della governante badante dell’impenitente maresciallo dei carabinieri. Il personaggio che si definisce nel film figlia dell’Arma e a lei devota per anni di onorato servizio prestato a fianco dello scapolone. Tina Pica un’altra grande e immensa figlia di questa terra.

Nata nel 1884 al Borgo di Sant’Antonio, figlia d’arte ha respirato l’aria di teatro sin da piccola. Viso da caratterista, voce particolare, donna in miniatura, ma dal carattere apparentemente duro, sicuramente deciso a non passare inosservata. Attrice di teatro e di cinema a partire da quello muto fin alle ultime pietre miliari degli anni ’50.

Pirandello e poi Eduardo la scritturano e lei una delle poche a tener testa ai grandi e a puntare i piedi e a fare la differenza.

A 50 anni dalla sua scomparsa, all’età di 84 anni, finalmente un decoroso e doveroso tributo, a cura di Giulio Baffi, le è stato confezionato nell’ambito della kermesse del Napoli teatro festival.

Cimeli, foto che ne evidenziano il suo viso espressivo e unico. Soprattutto testimonianze e aneddoti di chi l’ha conosciuta per parentela o studio critico. Un docufilm ‘Fratello ricordati di Tina Pica’ di Lucilla Parlato e Federico Hermann.

Definita la Totò in gonnella con cui gira pochi film, ma del quale nutre stima ricambiata; ha creato un linguaggio tutto suo e si è radicata nel contesto dello spettacolo con una sua identità moderna e imprenditrice di se stessa.

Un piccolo scrigno restituito alla città: la Chiesa dei 63 sacerdoti, mal ridotta  riaperta per l’occasione inglobata in un palazzo settecentesco di via Carlo De Cesare, accoglie la testimonianza di una vita di un’artista troppo trascurata ma non dimenticata perché icona dell’immaginario collettivo.

 La si ricorda sempre anziana, una nonnetta burbera, nonna Sabella, ma dal cuore tenero che si fa amare.
Un tributo che dovrebbe essere perenne. Napoli non sempre rende onore al merito dei forse troppi artisti generati.

Il San Ferdinando è stato anche per Tina Pica la sua casa teatrale insieme ai De Filippo. È stata Concetta di “Natale in casa Cupiello” e Filomena e tanti altri personaggi. Il suo mito andrebbe tramandato alle nuove generazione come esempio di professionale dedizione al mondo dell’arte.

Fratello ricordati di Tina Pica!

E’ possibile visitare la mostra fino all’8 luglio.

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